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    DOVE VA L'ITALIA DI CONTE? - MURA: “CON LA CROAZIA SAREBBE STATO PEGGIO. LE ‘FURIE ROSSE’ SONO UNA GRANDE SQUADRA MA MENO FORTE DI QUELLA DI 4 ANNI FA” - SCONCERTI: “SPAGNA E POI GERMANIA: PER ANDARE OLTRE NON BASTANO FORTUNA E CUORE, SERVE UNA STRUTTURA CHE FORSE NON ABBIAMO”


     
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    1 - CROATI ANCORA PEGGIO E IL TEST DI OGGI NON SARÀ INUTILE

    Gianni Mura per “la Repubblica”

    SPAGNA CROAZIA SPAGNA CROAZIA

     

    Dunque ci toccherà la Spagna. Sarà difficile, ma con la Croazia sarebbe stato ancora peggio. Anzi, bisognerebbe ringraziare i croati perché hanno messo a nudo non pochi difetti, specie in difesa, dei campioni in carica. Erano e restano una grande squadra, ma meno forte di quella che ci ha battuto 4 anni fa.

    Quanto a Italia-Eire di oggi, qualche istruzioni preventive.

     

    1. Evitare di dire che la partita non conta nulla. Anche se è vero, per quelli del tifo che strappa i capelli, per gli innamorati dell’ultima spiaggia, per quelli che se non soffrono non si divertono, per chi è convinto che i nostri diano il massimo, e anche qualcosa in più, solo quando si trovano con le spalle al muro, con l’acqua alla gola, insomma in una situazione poco piacevole.

    SPAGNA CROAZIA SPAGNA CROAZIA

     

    È colpa, anzi grande merito, dell’Italia, se la terza partita ha subìto un processo di sdrammatizzazione. In fondo, bastava vincere le prime due, ma non era così facile, come s’è visto, né scontato. Nessuno regala niente. La sua tranquillità l’Italia se l’è guadagnata sul campo e può ringraziare solo sé stessa. Certo non succede tutti i giorni che, in capo a due partite, si abbia la certezza di chiudere al primo posto vincendo, pareggiando e anche perdendo.

     

    SPAGNA CROAZIA SPAGNA CROAZIA

    2. Per il ct la partita conta molto. Gli consente di schierare probabilmente solo tre uomini che erano in campo dall’inizio con la Svezia (Bonucci, Barzagli e Florenzi) e di valutarne altri otto, anche di più con i cambi. Deve capire se le riserve garantiscono il livello di fame e d’umiltà dei titolari. Le motivazioni stasera non possono essere altissime, dunque un piccolo calo d’intensità ci può stare.

     

    Piccolo, però: uno sbraco manderebbe Conte su tutte le furie. Una partita a testa fredda e cuore caldo lo farebbe felice. Sarebbe la conferma che le sue lezioni sono arrivate fino all’ultimo banco. Da sottoscrivere il rimescolamento quasi totale. Da un lato, un’Italia che ha corso moltissimo deve rifiatare. Dall’altro, se non ora quando? E comunque un contentino ai panchinari fa sempre piacere.

    antonio conte sanguinolento antonio conte sanguinolento

     

    3. La partita conta anche per chi gioca. Se l’Italia va avanti, la differenza può farla una squalifica, un infortunio. La partita di stasera può servire a Conte per comporre una griglia di eventuali sostituti, in particolare gli esterni alti, come si usa dire, ossia quelli che hanno il ruolo più faticoso. Di una vigilia senza brividi restano i dubbi sulla bontà del terreno di gioco e su quale sarà il modulo contiano.

    BONUCCI ZAZA IMMOBILE BONUCCI ZAZA IMMOBILE

     

    Nel cielo di Lilla svolazzano il 3-5-2, il 3-4-3, il 4-4-2, ma credo che Conte resterà fedele al 3-5-2, che tante soddisfazioni gli ha già dato. Stesso copione, diversi interpreti: da verificare la personalità di Ogbonna. Sulla destra, De Sciglio pronto a scalare, dall’altra parte Bernardeschi sembra favorito su El Shaarawy. Davanti, Zaza- Immobile è la coppia tonitruante, da cui ci può aspettare tutto e il contrario di tutto. Non è garantito che sia una bella partita, ma in questi europei la bellezza è un dettaglio che spesso passa in secondo piano.

     

    2 - FAR BENE OGGI DA’ SICUREZZA CONTRO SPAGNA E GERMANIA

    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

    ZAZA ZAZA

    La partita con l'Irlanda non è la cosa più importante, ma non è una piccola cosa. Una squadra cresce se si convince di essere forte. L'Italia ancora non lo sa. Dovesse trovare difficoltà si squalificherebbero 5-6 giocatori diversi in un momento solo. Si spezzerebbe questa atmosfera sospesa tra l'impresa e il sorriso. È comunque l'ultimo giorno di vacanza, una piccola festa che ci siamo guadagnati. Il problema vero è nei prossimo turni.

     

    BERNARDESCHI BERNARDESCHI

    Andando avanti troviamo Spagna e Germania. A questo punto il calcolo diventa quasi statistico: solo una grande squadra può batterle entrambe. L'impresa è vincerne una, due imprese significano un valore che molto discretamente non vedo. Sono squadre imperfette anche le altre, la Spagna campione si è fatta beffare dalla Croazia, la Germania è molto bella ma vanesia, un po' frivola in difesa, come disdegnasse il colpo che libera.

     

    Ma messe una di seguito all' altra, valgono tutto un torneo. Mi sembrano troppo per la nostra Italia. Per andare oltre non basta la fortuna, non basta nemmeno il cuore, serve una struttura che forse non è ancora sufficiente. È per questo che diventa importante anche la partita di oggi, perché offre quasi una decina di soluzioni alternative, cioè un'integrazione di forza, alcuni cambiamenti di idee.

     

    ZAZA ZAZA

    Quali sono le più verosimili? Cancelliamo la difesa che sappiamo essere la parte sicura. A centrocampo Sturaro può solo sostituire Parolo, Giaccherini ha un altro ruolo, vale da solo un paio di schemi. Florenzi mezzala è un Giaccherini meno astuto, più muscolare. Le vere alternative restano quattro, le due ali (Bernardeschi-El Shaarawy) e i due attaccanti (Immobile e Zaza). Bernardeschi è un fantasista moderno, cioè di corsa, un piccolissimo Bale.

    IMMOBILE IMMOBILE

     

    El Shaarawy adesso è più completo ma anche più attaccante. Fargli fare tutta la fascia e anche gol non è facile. Ma chi due farà bene diventerà un' occasione. Immobile è più contropiedista di Pellé e meno riferimento. Più adatto a subentrare. Zaza c'è già, e il nostro mezzo servizio più lussuoso. Potrebbe fare il salto.

     

     

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