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    MUTUI, AFFITTI, BOLLETTE: I NUOVI DEBITI DA LOCKDOWN – L’ALLARME DI FEDERCONSUMATORI LAZIO: "MOLTE FAMIGLIE SI RITROVANO INDEBITATE. SI VA DA 2 MILA A 20 MILA EURO" - IL CETO MEDIO E' IN GINOCCHIO E CRESCE IL RISCHIO USURA: "IL PROBLEMA SONO LE SPESE PRIMARIE ORA SI CHIEDONO PRESTITI PER 500 EURO..."


     
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    Salvatore Giuffrida per la Repubblica

     

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     Sulla carta erano sospesi durante il lockdown, ma in realtà molte famiglie hanno dovuto continuare a pagare mutui, affitti, bollette. E ora si trovano indebitate anche per una retta di asilo o per aver programmato e pagato viaggi o matrimoni che ora sono saltati.

     

    L'allarme arriva da Federconsumatori Lazio che durante i 50 giorni di lockdown tra marzo e maggio ha raccolto almeno 2mila richieste di aiuto da parte di famiglie indebitate a causa di contenziosi con banche, agenzie di viaggi, o per acquisti di beni sospesi ma non rimborsati.

     

    I nuovi debiti vanno da piccole cifre come 2mila euro fino a 20mila: il 27% sono dovuti a contenziosi con le banche, il 21% ad acquisti onerosi di beni e servizi sospesi a causa del lockdown ma comunque pagati, il 16% a viaggi già pagati e non rimborsati: rispetto all'anno scorso, i casi di indebitamento sono più che raddoppiati sia per quanto riguarda i prestiti in banca sia gli acquisti di beni, viaggi o servizi. Le storie sono tante.

     

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    C'è una coppia di fidanzati che aveva programmato a settembre il matrimonio e il viaggio di nozze alle Mauritius ma per le incertezze legate alla pandemia ha deciso di rimandare tutto all'anno prossimo: nel frattempo ha saldato una caparra di oltre 2mila euro che ora rischia di perdere.

     

    A raccontare queste storie è Stefano Monticelli presidente di Federconsumatori Lazio: non può fare nomi per motivi di privacy e sicurezza visto che si tratta di famiglie sovraindebitate che adesso sono a rischio usura. È il caso di una coppia che aveva programmato per aprile un periodo sabbatico con un giro turistico negli Usa: hanno pagato un pacchetto da 12mila euro, di cui quasi la metà potrebbe andar perduta.

     

    C'è anche il caso di un piccolo imprenditore che durante il lockdown ha accumulato un debito di almeno 8mila euro: ha dovuto pagare fatture da 2mila euro per alcune forniture, non ha avuto il mutuo sospeso dalla sua banca e in più ha dovuto comunque affrontare le spese vive della famiglia.

     

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    A indebitarsi e cadere vittima del lockdown sono stati soprattutto pensionati e lavoratori dipendenti: in sostanza, la pandemia ha colpito il ceto medio. Il cui rapporto con le banche è diventato un problema: almeno mille famiglie, tra quelle assistite da Federconsumatori Lazio, si sono indebitate in questi 50 giorni di lockdown perché hanno dovuto pagare mutui o aperto prestiti con le banche. Ma si tratta solo della punta dell'iceberg.

     

    «Prima della pandemia - spiega Stefano Monticelli presidente di Federconsumatori Lazio - i consumatori chiedevano il nostro supporto per un acquisto sbagliato o una bolletta pazza, una truffa, o un caso di malasanità. Adesso lamentano più problemi: per andare in difficoltà basta anche un viaggio. Emerge una nuova fascia di cittadini in difficoltà che fino a ieri se la cavavano ma oggi arrancano perché afflitti da molteplici problemi che colpiscono il reddito».

     

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    Cambia l'indebitamento, cambia l'usura: l'Ambulatorio Antiusura di Confcommercio Roma spiega che le famiglie si stanno rivolgendo a usurai per pagare persino bollette o spede mediche. In sostanza per arrivare a fine mese. « Prima del Covid il problema erano i debiti - spiega Luigi Ciatti presidente dell'Ambulatorio e vice della Federazione Italiana Antiracket - adesso sono le spese primarie: è in atto un progressivo impoverimento delle famiglie che non hanno più liquidità e pensano all'usuraio anche per 500 euro».

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