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    “QUELLA RAGAZZINA E’ SOLO MIA” – IN PROVINCIA DI CASERTA, UN 14ENNE ACCOLTELLA UN COMPAGNO DI SCUOLA “COLPEVOLE” DI AVER GUARDATO LA SUA FIDANZATINA - LA VITTIMA AVEVA RISPOSTE ALLE PROVOCAZIONI DICENDO “NON E’ DI TUA PROPRIETA’” E ALLORA IL BABY BULLO HA TIRATO FUORI UN COLTELLO E…


     
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    Nino Femiani per “il Giorno”

     

    coltello coltello

    Risuona la campanella alla fine delle lezioni e dell' Open day. Gli studenti sciamano verso l' uscita. Sulle scale, all' uscita dell' Istituto tecnico 'Alessandro Volta' di Aversa (Caserta), si crea un capannello intorno a due quattordicenni. Il primo, robusto e tronfio, afferra l' altro e lo spinge contro il muro.

     

    «La devi smettere di guardare. Quella ragazzina è mia e, se continui a starle dietro, finisce male». La risposta al bullo, che lo strattona con il bavero del bomber, sembra irridente. «Non è una tua proprietà privata». L'altro non la prende bene e gli sferra un paio di schiaffi. «Allora vuoi proprio finire male, eh». Un dialogo che si sgomitola mentre intorno l'atmosfera diventa rovente.

     

    L'istituto Volta è collocato in un' area a rischio, con ragazzi che, talvolta, mutuano dal contesto comportamenti prepotenti e violenti. «Non è una tua proprietà», ripete lo studente quattordicenne, originario di Lusciano, paese a 3 chilometri da Aversa. L'altro incassa la risposta come una sfida, senza pensare che l' adolescente di fronte a lui, seguito da un docente di sostegno, ha un piccolo ritardo nella formazione del pensiero e che, quindi, le sue parole non sono una provocazione ma forse solo una meccanica ripetizione. Il bullo prende dalla tasca un coltello.

     

    AGGRESSIONE CON IL COLTELLO AGGRESSIONE CON IL COLTELLO

    «Finisci male se continui a guardarla», minaccia mentre fa roteare la lama. Non si conosce ancora l' esatta dinamica. Probabilmente la vittima, alla vista dell' arma, cerca, impaurita, di darsela a gambe, ma viene intercettata dal suo aggressore che lo ferisce alla spalla. Altri, invece, riferiscono che il ragazzino di Lusciano ha cercato di spingerlo, ma nella colluttazione è stato colpito all' arto. Certo è che lo studente di Lusciano resta per terra sanguinante, mentre il bullo si allontana, impugnando ancora il pugnale. Viene subito chiamata l' ambulanza, il ferito viene ricoverato in codice rosso all' ospedale Cardarelli di Napoli.

     

    Le sue condizioni sono serie, ma non è in pericolo di vita. L'aggressore viene identificato in poche ore, grazie anche alle tante testimonianze. Gli agenti del commissariato di polizia lo fermano mentre circola per Aversa a bordo di una minicar, nell' auto c'è anche il coltello. Su disposizione della Procura minorile, vista la gravita dell' episodio, viene rinchiuso nell' istituto minorile dei Colli Aminei a Napoli.

     

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    Oggi a scuola ci sarà un'assemblea degli studenti, mentre l' Ufficio regionale scolastico annuncia un' ispezione per conoscere i dettagli di quanto è accaduto. Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, commenta: «Ormai siamo al far west tra minorenni pronti a colpire i coetanei ricorrendo alla violenza e mostrando indifferenza e disprezzo per le conseguenze. Occorre subito abbassare l' età imputabile e adottare severità nelle pene».

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