Estratto dell'articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
TERREMOTO IN TURCHIA
[…] Dopo lo choc del terremoto, il dolore della morte. Ma a molti, sia in Siria che in Turchia, dopo domenica notte non tocca nemmeno il sollievo delle lacrime. Resta allora solo la rabbia. «C’è chi i suoi cari nemmeno li può seppellire perché qui non sono arrivati gli aiuti», è il grido di Ahmed Mousa Khayat, ex studente di Aleppo oggi rifugiato in Germania che via WhatsApp scrive: «Questi giorni ce li ricorderemo ancora di più di quelli vissuti in guerra o durante le torture del regime.Non credo che il cuore possa reggere dopo aver anche solo visto, figuriamoci dopo averlo vissuto».
terremoto a gaziantep, nel sud della turchia8
Si scavano le prime centinaia di fosse ad Afrin, fuori dai cimiteri perché dentro non c’è più posto. […] Ora sulle macerie aleggia lo spettro del colera che già in Siria da settembre fa registrare picchi preoccupanti. Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che potrebbe diffondersi anche in Turchia a causa dell’assenza di acqua e delle temperature rigide.
[…] Gli operatori umanitari iniziano a lanciare appelli per l’invio delle body bags : non basteranno, mandatene quante più potete. […]Mancano i funzionari e i medici legali, perché arrivino da Istanbul e Ankara ci vuole tempo. E mancano gli imam per recitare almeno una preghiera nel primo venerdì dopo il terremoto.
terremoto a gaziantep, nel sud della turchia3
A Osmaniye, il cimitero ha esaurito lo spazio, mentre fuori Kahramanmaras, vicino all’epicentro del terremoto, trabocca di così tanti cadaveri che le lapidi sono blocchi di cemento o assi di legno o piccoli nastri neri appesi su un legnetto conficcato nella terra mentre la corrispondente della Bbc Lyse Doucet racconta di bare ricavate dagli armadi e dalle librerie e usate per più corpi. […] a Kahramanmaras, […] Durdu Mehmet Okutucu, vicedirettore dell’ospedale spiega: per immagazzinare i corpi stiamo usando i camion auto refrigeranti. […]