Claudio Antonelli per “la Verità”
giuseppe conte roberto gualtieri
Entro giovedì a mezzanotte il governo è tenuto a inviare a Bruxelles la nota di aggiornamento al Def e in allegato l' elenco dei progetti finanziati attraverso i soldi del Recovery fund. Al momento la Nadef, come ieri hanno ricordato sia l' Istat che il Parlamento, è appesa a un filo sottilissimo pronto a spezzarsi.
Per prima cosa, i progetti del Recovery plan sono ancora lontani dall' essere approvati e senza l' ok dell' Unione europea non ci saranno i prestiti o le elargizioni collegate al Recovery plan. La Nadef (la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) spiega chiaramente che nel 2021 almeno 14 miliardi dovranno provenire dal rubinetto Ue. E questa è una incognita tanto politica quanto rischiosa.
conte rutte merkel ursula
Basti pensare che lo scorso marzo i giallorossi davano l' opzione soldi Ue come qualcosa di fattibile appena dopo l' estate. Siamo a metà ottobre e gli ultimi incontri a Bruxelles sono andati tutt' altro che bene. Che i soldi arrivino prima del secondo semestre del 2021 è al limite della presa in giro politica. E purtroppo non è l' unica brutta notizia.
A penzolare come una spada di Damocle sulle previsioni inserite dal governo nella Nadef è l' incertezza economica che caratterizza l' ultima parte dell' anno e l' avvio del 2021.
GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN
L' ottimismo eccessivo del ministro Roberto Gualtieri cozza non solo con le dichiarazioni dei rappresentanti delle categorie produttive ma anche con le parole con cui ieri l' Istat ha certificato la Nadef stessa.
«Le evidenze disponibili confermano l' ipotesi contenuta nella Nadef di un deciso rimbalzo dell' economia italiana nel terzo trimestre», scrive l' Istat nella memoria consegnata alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
Se la premessa è una mera cortesia istituzionale il seguito del comunicato è quello che accende gli alert. «Rimane invece un ampio margine di incertezza sull' evoluzione dell' economia nell' ultima parte dell' anno, anche a seguito del recente aumento dei contagi in Europa», prosegue l' Istituto.
ROBERTO GUALTIERI AKA MAO TSE TUNG
«Uno scenario di aggravamento delle condizioni sanitarie potrebbe quindi comportare una evoluzione più negativa degli aggregati macroeconomici rispetto a quanto riportato nel quadro programmatico». E questo è lo scenario esterno e a situazione corrente. A spezzare il filo di sussistenza delle previsione economiche del governo c' è pure un' incognita tutta interna.
Cioè il Dpcm in via di approvazione che minaccia una serie di strette che a loro volta rischiano di produrre i medesimi effetti (soltanto un po' più blandi) del lockdown. A dirlo è l' Ufficio parlamentare di bilancio anch' esso audito in Aula sulle proiezioni della Nadef.
chiusi per virus
«Al momento non si prefigurano nuovi lockdown generalizzati, ma se si rendessero necessarie restrizioni mirate alle attività produttive e agli spostamenti ne deriverebbero comunque conseguenze non trascurabili sia sul ciclo economico sia sulla struttura produttiva, già colpita dalla passata recessione», ha spiegato ieri il presidente dell' Upb, Giuseppe Pisauro, ricordando che «in Italia nelle ultime settimane si è registrata una crescente diffusione dei casi».
i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 19
Nel corso dell' audizione Pisauro ha annunciato che, dopo aver validato il quadro macroeconomico tendenziale indicato dalla Nadef per il biennio 2020-2021, l' Upb ha deciso anche di validare lo scenario programmatico sul 2021, «in quanto appare all' interno di un accettabile intervallo di valutazione».
Pisauro ha tenuto però a precisare che «appaiono ottimistiche» le stime della Nota per il biennio 2022-2023, che non è oggetto di validazione. Un modo gentile ed edulcorato per dire che se fosse servito il timbro dell' Upb su quel biennio probabilmente non sarebbe stato apposto. Le critiche seppur velate sono sostanziali e cadono proprio nel giorno in cui il governo litiga sull' estensione delle misure di isolamento.
giuseppe pisauro
Istituire il coprifuoco, limitare le attività, le feste o semplicemente le partite a calcetto causerà un immediato crollo del Pil. Le restrizioni causano anche un effetto psicologico che riduce la propensione alla spesa. Meno consumi significano meno lavoro. E meno lavoro significa un numero inferiore di buste paga e quindi ancor meno consumi.
In pratica, più il governo insiste con la linea dura più è facile che dovrà mettere mano alla Nadef e preparare un legge Finanziaria diversa da quella promessa da Gualtieri la scorsa settimana. Non potrà essere espansiva a meno che si bussi di nuovo alla porta del deficit.
Sempre che al momento del voto il governo non subisca un tracollo.
E non ci riferiamo alla prossima manovra ma già alla scadenza d' Aula per l' approvazione della Nadef. I numeri non ci sono. Conte ha precettato pure i ministri perché nonostante la disponibilità di Forza Italia a fare da stampella, il numero di parlamentari quarantenati è troppo elevato. Ieri il dl Agosto è stato approvato con l' ennesima fiducia e per la Nadef il Pd ha chiesto di poter estendere a tutti il voto da remoto per ampliare la platea, ma anche su questa ipotesi la maggioranza non si è mostrata per nulla coesa.
roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes
Risultato: il governo balla sui soldi della Nadef, al momento scritto sulla sabbia delle promesse e dell' ottimismo, e sui voti in Aula. Ci sono meno di tre giorni per trovare una quadra. Nel frattempo, fonti vicine a Conte annunciano riunione del Consiglio dei ministri venerdì, mentre il premier giovedì - il giorno in cui è previsto l' invio della Nadef e del Recovery plan all' Ue - sarà a Bruxelles. A pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai. Cercherà l' approvazione dei testi e poi li presenterà ai ministri?