Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
DE MAGISTRIS RENZI
La vittoria al primo turno resta un tabù per Luigi De Magistris, che si attesta fra il 43 e il 47%, nonostante l' antirenzismo strillato e i toni da Masaniello usati per tutta la campagna elettorale, corroborati dal cosidetto «effetto Bassolino» sulle primarie del Pd.
E così Giggino dovrà recitare lo stesso copione del 2011, affrontando al ballottaggio il candidato del centrodestra Gianni Lettieri, stimato fra il 20 e il 24%, anche se stavolta ha il vantaggio di essere il sindaco uscente e non il candidato che rincorre.
BASSOLINO E DE MAGISTRIS
Lettieri, dal canto suo, ha nelle mani la possibilità di spezzare il sogno del sindaco uscente, soprattutto se i voti della candidata del centrosinistra, Valeria Valente, che si fermata fra il 15 e il 19%, convergeranno su di lui. Per Renzi e i renziani fermare De Magistris è diventato una sorta di «imperativo categorico», dettato dai toni usati dall' ex magistrato, arrivato al punto di minacciare verbalmente il premier.
Il presidente del Consiglio, per tutta risposta, ha aperto i cordoni della borsa per Napoli tenendo, però, il sindaco fuori dagli accordi. Insomma, una vera sceneggiata napoletana, dove l' unico vero vincitore è il partito del non voto: al seggio sono andati soltanto il 40% degli aventi diritto.
RENZI DORME A NAPOLI
Ma la commedia non è andata in scena solo nelle urne, anche fuori dai seggi candidati e sostenitori hanno recitato a soggetto, dando vita ad una pessima rappresentazione a base di minacce, presunti brogli, querele e tensioni. Le prime polemiche sono scattate nella tarda mattinata, quando in diversi seggi della città è stata riscontrata la presenza di persone, che fanno riferimento a diversi partiti, in azione per «pilotare» il voto consegnando anche materiale elettorale.
In più di una occasione sono state costrette a intervenire anche le forze dell' ordine. Decine le telefonate a polizia e carabinieri. Nella zona di Santa Lucia, davanti al seggio della scuola Palizzi, è intervenuta una volante perché erano stati visti dei ragazzi che consegnavano venti euro agli elettori per segnare la preferenza per un candidato alla municipalità.
GIANNI LETTIERI
«Stiamo avendo segnalazioni da più seggi, da Chaia al centro storico, di rappresentanti di lista o persone assolutamente estranee alle operazioni di voto, addirittura assessori ed ex assessori, che provano ad indirizzare il voto a favore del sindaco uscente».
A lanciare l' accusa è il comitato del candidato sindaco del centrodestra Gianni Lettieri, che in una nota ha puntato l' indice contro alcuni ex membri dell' esecutivo de Magistris. «L' unico seggio al quale sono stata è quello dove ho il diritto-dovere di votare, con mio padre e il mio bel sorriso», replica Alessandra Clemente, ex assessore comunale della giunta de Magistris, candidata al consiglio comunale a sostegno del sindaco uscente, che risponde su Facebook al Comitato di Lettieri.
RENZI A NAPOLI VALERIA VALENTE
Il Pd, invece, ha presentato una denuncia per la diffusione sul web della «foto di un facsimile spacciato», spiega un comunicato, «per scheda elettorale». Anche gli elettori hanno fatto la loro parte. Due aventi diritto sono stati sorpresi, in due distinti episodi, mentre fotografavano con telefoni cellulari, dopo aver votato, le proprie schede elettorali.
L' episodio si è verificato a Castellammare di Stabia. Una rappresentante di lista del M5s ha raccontato di essere stata minacciata perché aveva ripreso alcune persone che distribuivano «antini» agli elettori che si accingevano a votare.
alessandra clemente
I Verdi, da parte loro, sostengono di essere «sommersi da denunce e segnalazioni di ogni tipo». Infine nella zona di piazza Carlo III, invece, il seggio elettorale indicato sui certificati dei residenti, è stato cambiato senza preavviso. Risultato: in molti, anche molto anziani, si sono recati a quello che credevano il loro seggio e hanno trovato le porte serrate.
Solo in pochi si sono messi alla ricerca dell' altra sede, ma in maniera rabdomantica perché non c' era nessun avviso affisso. I più anziani hanno rinunciato al voto per il disagio e l' impossibilità di ricevere informazioni.
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