Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”
vincenzo marrazzo
Pure gli ex boss della camorra devono campare. E se il mantenimento offerto dallo Stato in cambio del "pentimento" non gli garantisce una vita dignitosa, be', si devono arrangiare. Così sabato sera, confidando in una giornata di buoni incassi nonostante il flagello del Covid-19, Vincenzo Marrazzo, 56 anni, si è diretto alla pizzeria Number One di via Borsellino, a Casandrino (Napoli).
Come ai vecchi tempi, Marrazzo, capo dell' omonimo clan che un tempo faceva tremare tutto il paese, e che dal 2012 è diventato collaboratore di giustizia, ha impugnato l' amica dall' occhio nero, per dirla con Guido Morselli, cioè una pistola calibro 9x21 con matricola abrasa. Sarà stata la sfortuna, i riflessi un po' arrugginiti dopo anni di inattività, ma la rapina è andata storta. Dopo aver fatto irruzione nel locale, brandendo l' arma è riuscito a portare via circa 300 euro di incasso, ma già al momento della fuga se l' è vista brutta quando uno dei proprietari ha cercato di bloccarlo.
rapina pizzeria number one casandrino
L' ex boss ha sparato riuscendo così a guadagnare l' uscita, inseguito dai pizzaioli, ha esploso altri tre colpi: uno ha colpito un' auto parcheggiata, un altro un contatore del gas e l' ultimo un dipendente della pizzeria, fortunatamente di striscio, a una mano. La rapina si è conclusa con la cattura di Marrazzo grazie all' intervento del figlio del titolare della pizzeria e di un carabiniere fuori servizio che aveva tempestivamente chiamato i colleghi.
NAPOLI - GUERRA DI CAMORRA
E fin qui siamo davanti a un episodio non infrequente a Napoli e dintorni, se non fosse per la ragione con la quale, come riferisce il quotidiano Il Mattino, l' ex boss ha spiegato il suo gesto ai carabinieri della compagnia di Giugliano che hanno proceduto al suo arresto: «Lo Stato mi dà pochi soldi, nonostante io sia un pentito eccellente. E allora per vivere come si deve, faccio le rapine».
Ora, si può fare tutta l' ironia che si vuole su un ex boss della camorra, pentito, che si mette a rapinare le pizzerie dovendo rispondere di rapina aggravata e tentato omicidio, perché lo Stato non lo remunera in misura adeguata al suo prestigio criminale. Però bisogna contestualizzare, e allora la cosa si fa più seria e, paradossalmente, meno incredibile.
rapina pizzeria number one casandrino 1
Perché Vincenzo Marrazzo è un ex boss ma non un pazzo, e quello che dice, e le parole che usa (come "eccellente"), nelle sue zone, non sono niente di assurdo, anzi tutti possono capirlo fin troppo bene. Quando gran parte dell' economia di un territorio si basa sull' arte d' arrangiarsi e sui sussidi a pioggia dello Stato, cioè per metà in una zona grigia di espedienti e qualche truffa, e per l' altra metà in un assistenzialismo grottesco per cui chi lavora è fesso, mentre molto furbo e lodato è chi, non facendo niente, o meglio ancora violando la legge, prende un assegno per le ragioni più varie e spesso soltanto apparenti, dalla povertà all' invalidità alla collaborazione con lo Stato dopo un passato criminale, allora ecco che le parole di Marrazzo hanno una loro logica.
Infatti, dietro il meccanismo dello Stato che paga i pentiti delle organizzazioni criminali c' è il principio che, più sei potente, più puoi darmi informazioni di alto livello.
pizzeria number one casandrino
E le informazioni "eccellenti" costano. Marrazzo avrebbe fatto luce su vent' anni di camorra. Perché non dovrebbe pretendere un trattamento economico adeguato? Non è lo Stato stesso, che, in certe zone del nostro Paese, strizza l' occhio al malvivente, facendogli capire che se riga dritto e fa certi nomi, potrà vivere alla grande? Allora può anche darsi che l' ex boss si faccia due conti, ragioni sulla convenienza dell' offerta, e poi ci resti male se, col passare del tempo, l' assegno si assottiglia perché, com' è inevitabile, ci sono i nuovi boss da convertire, pure loro costosamente eccellenti.
vincenzo marrazzo.
Marrazzo dovrà rispondere della sua ricaduta nel crimine, ma non è lui che deve innanzitutto farsi un esame di coscienza, ma lo Stato che, in Campania e non solo, ha viziato e corrotto il tessuto sociale con una lunga storia di assistenzialismo e di degradazione della morale e della legalità, scambiate al mercato dei falsi pentimenti. Se non si correggono in fretta certe distorsioni, non solo non si sradicherà definitivamente la camorra, che dell' assistenzialismo è una erogatrice anch' essa, ma lo Stato continuerà di buon grado a farsi ricattare da coloro che invece dovrebbe duramente contrastare.
NAPOLI - GUERRA DI CAMORRA