Simone Canettieri per www.ilmessaggero.it
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E alla fine foto fu. Non è quella di Vasto (Vendola-Bersani-Di Pietro), né quello di piazza Santi Apostoli con Prodi. E' la foto di Narni, quella che immortala il nuovo centrosinistra. E così dopo mille resistenze e trattative sotterranee, ecco da sinistra a destra: Roberto Speranza, Nicola Zingaretti, Vincenzo Bianconi, Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte.
I primi quattro sono più vicini e si stringono in un abbraccio. Anzi, è proprio il candidato governatore dell'Umbria a poggiare una mano sulle spalle del segretario Pd (che a sua volta cintura Speranza) e del leader M5S. Più a destra il premier Conte.
ROBERTO SPERANZA NICOLA ZINGARETTI VINCENZO BIANCONI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE A NARNI
Questa foto - che passerà comunque come un fatto politico abbastanza storico - getta così il governo giallorosso nella sfida umbra. Un test che esce dai confini regionali per assumere una valenza nazionale. Non c'è in questo scatto, anche se rimane un convivato di pietra, Matteo Renzi: il leader di Italia Viva si tiene alla larga dalla contesa. E subito il ministro della Salute lo punge: «Renzi assente? Ognuno va dove lo porta il cuore». Al contrario dell'altro Matteo, Matteo Salvini convinto che lunedì ci sarà la prima spallata a questo esecutivo.
Da Narni basta leggere le parole dei protagonisti per capire che nulla sarà come prima. Ecco Luigi Di Maio: «Il patto civico su Vincenzo Bianconi in Umbria prevede che «se vinci scegli i migliori di questa comunità per i tuoi assessori. Non è semplicemente un'alternativa, è una terza via».
roberto speranza nicola zingaretti roberto speranza
Diversa la posizione di Conte, stretto nella morsa di un risultato che potrebbe tornare a gonfiare le vele di Salvini: «In queste ore alcuni commentatori si stanno interrogando se il premier sta facendo campagna elettorale, ma se l'avessi fatta sarei stato qui ogni giorno. Io non la sto facendo ma sono orgogliosamente qui a offrire una testimonianza, consapevole che qui non si vota per il governo ma è un esperimento interessante». Diverso l'approccio di Nicola Zingaretti: «Quando ci dicono che ci sono tante differenze, dico che è vero. Ma stiamo insieme perché amiamo l'Italia, amiamo questo Paese». Speranza da sinistra fa un altro discorso: «Sono convinto che questa alleanza non sarà una parentesi».