giuseppe conte roberto gualtieri
1 – IL CASHBACK E GLI ALTRI BONUS: SE IL GOVERNO REGALA SOLDI AI RICCHI
Antonio Piccirilli per www.today.it
l “piano cashless” costerà all’Italia 4,75 miliardi di euro, di cui 3 miliardi solo nel 2021. Si tratta di una cifra enorme se pensiamo che il costo del taglio del cuneo fiscale sulle buste paga è stato stimato in circa 6 miliardi l’anno e che, per fare un altro esempio, dei 209 miliardi previsti dal Recovery Fund per l’Italia, alla sanità andrebbero solo 9 miliardi.
Viste e considerate le cifre in ballo, viene da farsi qualche domanda. La prima: il bonus cashback servirà davvero a contrastare l’evasione fiscale? La seconda: chi beneficerà di questa iniezione di liquidità?
cashback
La Cgia di Mestre non ha dubbi: "Nei prossimi 2 anni le risorse necessarie per finanziare il cashback ammonteranno a 4,7 miliardi di euro. Una spesa smisurata che tutti gli italiani saranno chiamati a pagare per incentivare l'utilizzo della moneta elettronica, concorrendo così alla riduzione dei pagamenti in nero effettuati con il contante. Nella pratica, però, sarà un provvedimento che favorirà soprattutto coloro che possiedono una elevata capacità di spesa".
tasse sulla casa imu tari
Per il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo, si tratta di "persone che secondo le statistiche vivono nelle grandi aree urbane del Nord, dispongono di una condizione professionale e un livello di istruzione medio-alto. Insomma, una misura a vantaggio dei ricchi, ma pagata con i soldi di tutti. Un modo veramente molto singolare di combattere l'evasione fiscale".
Come ha spiegato Luciano Capone sul “Foglio” il governo ha continuato a a distribuire “bonus e mance destinate prevalentemente alle fasce più ricche del paese, senza che nessuno a sinistra abbia fatto un plissé: cashback, superbonus edilizio, bonus monopattino, incentivi per l’auto elettrica… Questi ultimi due – bonus monopattini e auto elettriche – sono quasi per definizione destinati alle classi abbienti dei centri urbani”. E in effetti, tra i tanti incentivi introdotti dal governo solo il bonus vacanze ha un limite di reddito (pari a 40mila euro).
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
Che dire poi dell’assegno unico per le famiglie? Anche in questo caso, il bonus verrà erogato a prescindere dalla situazione ISEE, anche se - bontà loro - l’importo sarà però diverso a seconda del reddito familiare. Quanto al bonus mobilità, la ratio della legge fa acqua da tutte le parti: il rimborso è concesso solo a chi risiede in una città con più di 50mila abitanti. Ne consegue che chi ha solo il domicilio in un’altra città (pensiamo ad esempio a chi si sposta per motivi di studio o di lavoro) resta a secco, laddove - paradossalmente - un super ricco che abita nel centro di Roma può legittimamente ambire al bonus.
Del superbonus al 110% e di quello destinato alle auto elettriche si è già detto: il governo insiste sulla necessità di una svolta green, ma c’era davvero bisogno di elargire soldi a pioggi a chi vuole ristrutturare la seconda casa? Il nostro sistema di detrazioni peraltro è già molto generoso nei confronti di chi è benestante.
extra cashback di natale
Come fa notare ancora una volta “Il Foglio”, un rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio del luglio 2015 sul monitoraggio delle spese fiscali, “mostrava come di questo tipo di agevolazioni beneficiassero prevalentemente i più ricchi. Ad esempio, per le detrazioni delle spese di recupero del patrimonio edilizio il 20% dei contribuenti con reddito più elevato ne usufruisce oltre 3,5 volte in più dell’80% più povero”.
E del resto non c’è da stupisersene: per spendere dei soldi, bisogna prima averli. E così tutti coloro che si trovano sotto un certo livello di reddito restano a guardare. C’era davvero bisogno di altri bonus a pioggia?
EDILIZIA
2 – M5S DISPOSTI A TUTTO SULL'ECOBONUS ALTRA GUERRA COI DEM
Daniele Capezzone per “la Verità”
Non solo Renzi. Nel senso che non è solo Italia viva a terremotare il cammino di una maggioranza sempre più litigiosa e slabbrata. Il loro contributo alla rissa generale lo danno anche i grillini, che puntano i piedi per prorogare la loro bandierina del superbonus edilizio al 110%, nel tentativo di evitarne il flop dovuto alle complicazioni burocratiche con cui il meccanismo è stato costruito.
LUCA SUT
Morale: attraverso un emendamento a firma del deputato Luca Sut, i pentastellati reclamano una proroga della misura, che sarebbe in scadenza alla fine del 2021. La proposta grillina è di estendere tutto fino al 2023. Ma l'emendamento costa maledettamente caro (la stima governativa è di ben 9 miliardi), e Roberto Gualtieri ha per ora detto più no che sì, limitandosi a una mezza apertura per una proroga fino a fine 2022.
LUIGI DI MAIO RE SOLE
Un semaforo rosso che ha fatto imbizzarrire il Movimento, che già evoca la possibilità di attingere al Recovery plan per finanziare il prolungamento biennale: ipotesi, questa, vista malissimo dal Pd, che a quel punto chiede ai pentastellati di ridimensionare altri loro progetti. La verità è che il merito della questione conta fino a un certo punto.
Se davvero ci fossero 9 miliardi a disposizione per l'immobiliare, la cosa più razionale sarebbe tagliare in misura corrispondente la tassazione sul mattone, come ha suggerito saggiamente il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa («Meglio 9 miliardi in meno di Imu che un anno in più di superbonus», è stato il suo tweet fulminante).
EDILIZIA 1
Ma per i grillini il punto è tutto politico. In crisi di identità e di coesione, senza bussola e senza orizzonte politico, i pentastellati stanno disperatamente cercando l'equivalente del reddito di cittadinanza di un paio d'anni fa, cioè una proposta-feticcio alla quale aggrapparsi, e su cui provare a veicolare la loro comunicazione.
italia cashless
È sufficiente farsi un giro sui social per trovare, riproposto con evidenza, un video di due minuti e mezzo che sa di telepromozione, e che vede come testimonial sette esponenti grillini (Riccardo Fraccaro, Patrizia Terzoni, Agostino Santillo, Gianni Girotto, Ettore Licheri, Davide Crippa, Luca Sut), tutti pronti a magnificare la misura. «Va prorogato fino al 2023», dice il post di Luca Sut che accompagna l'audiovideo, «e faremo tutto il possibile affinché ciò avvenga.
LUIGI DI MAIO
Sto parlando ovviamente del superbonus 110%: una misura che funziona e fa bene all'Italia! Ecco perché: può creare 100.000 nuovi posti di lavoro all'anno; farà nascere centinaia di nuove imprese edili; ci farà risparmiare in bolletta; migliorerà la vita nelle nostre città».
E ancora, in un crescendo inarrestabile: «Non vogliamo e non possiamo fermarci a pochi metri dal traguardo. Abbiamo un piano per il Paese che punta all'efficientamento energetico e all'adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare, alla sostenibilità ambientale e a una quanto più ampia accessibilità economica, per cittadini e imprese!».
il cashback del governo
Peccato che però a non esserne convinti siano i partner di governo dei pentastellati, che non sono disposti a impegnare altri 9 miliardi, una cifra ingentissima, in questa direzione.E allora ieri è sceso in campo, sempre su Facebook, Luigi Di Maio in persona. Obiettivo doppio: da un lato, in chiave esterna, sottrarsi per qualche ora al teatrino della verifica e del rimpasto; dall'altro, in chiave interna, mostrare ai peones pentastellati che lui e solo lui è il miglior sindacalista delle battaglie del Movimento.
EDILIZIA 2
Si spiegano così i toni da battaglia: «Il superbonus va rinnovato. Chi si oppone non fa gli interessi degli italiani», con relativo messaggio neanche troppo subliminale agli alleati di maggioranza. Il resto del post è propaganda minuta: «Con il superbonus diamo la possibilità ai cittadini di ristrutturare casa facendo tanti lavori per isolare e mettere in sicurezza antisismica le abitazioni, a costo zero. Il superbonus porterà benefici enormi ai cittadini in termini di risparmio energetico: le bollette si ridurranno del 60-70%. Altra cosa importantissima: grazie al superbonus sono nate quasi 5.000 nuove imprese edili tra luglio e settembre, che tradotto significa far girare l'economia del Paese e creare nuovi posti di lavoro. Il superbonus 110% non è una misura per il Movimento 5 stelle ma per l'Italia e per la ricostruzione del Paese».
super cashback
Le bordate all'alleato non sono però piaciute al vicesegretario del Pd Andrea Orlando, che al Tg4 ha dichiarato: «Se il ministro Di Maio riteneva fondamentale il superbonus doveva dirlo in Consiglio dei ministri, non ora».
Alla fine, l'esito più probabile resta quello della proroga per un altro anno, con apertura degli altri partner di governo a monitorare i risultati e a rivalutare la questione nel corso dell'anno, fino alla finanziaria dell'anno prossimo. Il solito compromesso: Gualtieri e il Pd potranno dire di non aver ceduto del tutto ai grillini, mentre Di Maio potrà raccontare di aver portato a casa un mezzo successo. Con l'obiettivo di tirare a campare, politicamente parlando.
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