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Valentina Arcovio per “il Messaggero”
Il bisturi non è più la sola scelta per chi vuole rifarsi il profilo. Per correggere uno degli inestetismi del viso più odiati di sempre, cioè quelli che riguardano il naso, oggi è possibile ricorrere a una soluzione molto meno invasiva rispetto all' intervento chirurgico.
Si tratta della cosiddetta rinoplastica medica, un trattamento correttivo che utilizza dei filler, nella maggior parte dei casi composti da acido ialuronico.
Con una seduta di 10-15 minuti si arriva ad avere un risultato molto soddisfacente che può durare anche un anno e mezzo prima del completo riassorbimento del materiale.
«La rinoplastica medica ha assunto un' importanza fondamentale negli ultimi anni», spiega Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di medicina estetica (Sime) riferendosi a uno dei temi centrali affrontato qualche giorno fa in occasione del 40esimo congresso della Sime che si è tenuto a Roma.
«Molti pazienti preferiscono questa tecnica alla soluzione chirurgica» aggiunge. Come dare torto. Se si tratta, ad esempio, di correggere solo la famosa gobba o di sollevare la punta, una piccola iniezione fa meno paura del bisturi.
I LIMITI «I rinofiller possono essere impiegati per correggere alterazioni del dorso del naso di piccola o media entità spiega Andrea Alessandrini, specialista in Medicina e chirurgia estetica, docente presso la Scuola internazionale di medicina estetica dell' Ospedale Fatebenefratelli di Roma andando a creare dei volumi che livellino il difetto. In modo simile possiamo aumentare il volume della punta, creando una piccola prominenza che la alzi eliminando l' effetto di naso all' ingiù».
Tuttavia, ci sono dei limiti. «Con la rinoplastica medica non si possono ridurre i volumi, ma solo mascherare i difetti», precisa Bartoletti. E né tantomeno si possono fare correzioni funzionali, come ad esempio rimediare a una deviazione del setto nasale.
«Minima invasività non vuol dire assenza di rischi. Solo uno specialista può intervenire. Il naso è un' area rischiosa per la sua vascolarizzazione e per le connessioni arteriose che ha - aggiunge Alessandrini è una procedura che può dare effetti collaterali anche molto gravi, legati al fatto che un filler collocato in una posizione sbagliata può comprimere ostruire l' afflusso del sangue, causando dunque necrosi.
Nei casi più gravi può succedere che il materiale venga iniettato direttamente in un vaso sanguigno: qui il filler può ostruire la circolazione e provocare un embolo. Con conseguenze gravissime nel caso di vasi che comunicano con gli occhi, un blocco dell' afflusso sanguigno causa cecità in pochi minuti».
UNO SCULTORE Il lavoro dello specialista di medicina estetica diventa sempre più simile a quello di uno scultore. Perché un naso brutto può essere sistemato anche in altri modi. «Quello che viene percepito come troppo importante può essere, per esempio, ridimensionato dando volume alle labbra - dice Alessandrini - Una correzione del mento può dare armonia a un profilo disarmonico.
Parliamo di zone nelle quali il filler può essere impiegato con successo». È una frontiera della medicina estetica che gli esperti chiamo «profiloplastica».
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