NASRI
Marco Letizia per www.corriere.it
Il calcio spagnolo è investito in questi giorni da uno scandalo in cui si intrecciano doping, sesso e social media. Al centro della vicenda c’è Samir Nasri, 29 anni, centrocampista francese della nazionale transalpina, in prestito dal Manchester City al Siviglia.
L’inchiesta
L’Agencia Española de Protección de la Salud en el Deporte (in pratica l’antidoping spagnola) ha aperto un’inchiesta perché Nasri si sarebbe fatto fare delle trasfusioni in una clinica di Los Angeles, la «Drip Doctors». Una pratica non necessariamente vietata dalla Wada (l’agenzia antidoping mondiale), purché non si superino complessivamente i 50 ml e non si contamini il sangue con sostanze dopanti, cosa che ovviamente il calciatore nega.
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Il punto è che la vicenda delle trasfusioni è emersa a seguito di una serie di Twitter poi cancellati, in cui Nasri sosteneva, apparentemente, che oltre ad aver avuto cure mediche avrebbe avuto anche dei rapporti sessuali con una delle dottoresse che gestisce la clinica. Cosa smentita dal calciatore che ha parlato di un profilo hackerato, forse dalla sua fidanzata, che, secondo lui, pensando di essere già stata tradita in passato, avrebbe costruito delle false prove di tradimento per trovare una scusa per lasciarlo.
La clinica
La vicenda ha attirato l’attenzione dei media anche sulla clinica in cui sono state effettuate le trasfusioni, la Drip Doctors, specializzata nella rimessa in forma dei propri clienti. La Drip Doctors, fondata nel 2015, è piuttosto nota negli Stati Uniti, perché frequentata da star dello spettacolo come Adele e Chris Brown oltre che da giocatori della Nfl e dell’Nba.
La caratteristica singolare è che è gestita da 5 sorelle, le sorelle Sozahdah , di cui Jamilah Sozahdah è stata la fondatrice e l’attuale amministratore delegato. La loro avvenenza e la loro spregiudicatezza sui social è stata sicuramente alla base del successo della clinica.
NASRI ESULTA CONTRO MANCHESTER UNITED NASRI 1