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    BURLINOVA, CHE BURLA  – LA RICERCATRICE RUSSA, ACCUSATA DAGLI AMERICANI DI ESSERE UNA SPIA DELL’FSB, SI DIFENDE: “SONO UN’ACCADEMICA, RAPPRESENTO SOLO ME STESSA E GUIDO UNA ONG. I CONTATTI CON I POLITICI ITALIANI? NEL 2018 HO INCONTRATO IL PARLAMENTARE EUROPEO DELLA LEGA MARCO ZANNI, MA NON LO CONOSCO PERSONALMENTE. ERA UN EVENTO ORGANIZZATO CON L'ASSISTENZA DI ATTIVISTI RUSSI”


     
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    Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

     

    «Ho incontrato il parlamentare europeo della Lega Marco Zanni a Bruxelles, ma non ho rapporti personali con lui».

     

    Natalia Burlinova, incriminata dal dipartimento alla Giustizia americano per aver collaborato col servizio segreto russo Fsb allo scopo di reclutare propagandisti occidentali, conferma le relazioni con l'Italia, ma le giustifica come attività accademiche. «Sono risentita per l'articolo di Repubblica - dice via Zoom da Mosca - perché mi presenta come una spia. Perciò voglio commentarlo».

     

    Come è nata la sua ong Picreadi e cosa fa?

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    «Era il 2010, studiavo per il dottorato, Medvedev era presidente. Mi interessava la diplomazia pubblica, sull'esempio della Fondazione Körber in Germania».

     

    Vi finanzia la Presidential Grant Fundation con soldi statali?

    «Sì, è una procedura molto chiara».

     

    L'incriminazione Usa le contesta di aver operato come agente straniero senza registrarsi. Perché lo ha fatto?

    «Non sapevo di doverlo fare e non mi aspettavo di essere etichettata come agente del governo russo. Sono un'accademica, rappresentano solo me stessa e guido una Ong».

     

    Dava informazioni all'Fsb sugli americani che partecipavano ai suoi programmi, come la conferenza annuale “Meeting Russia”?

    «I selezionati hanno bisogno del visto e quindi diamo passaporti al Ministero. I rapporti inviati servivano a documentare l'uso dei soldi ricevuti».

     

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    […] Ha dato al governo informazioni sui tre partecipanti italiani?

    «Al ministero degli Esteri credo di sì. Non li ricordo tutti».

     

    […] Perché nel 2017 avete invitato Maria Michela D'Alessandro?

    «Non ho idea, non la ricordo».

     

    E Karolina Muti dell'Istituto Affari Internazionali nel 2019?

    «Nulla di personale, rispondeva ai criteri del programma».

     

    Muti ci ha detto che l'avete inviato ad un webinar una settimana dopo l'invasione dell'Ucraina, in cui lei ha difeso la guerra.

    «Sì, ricordo il seminario, ma è subdolo dire che avevo difeso la Russia. Era difficile spiegare cosa accadeva pochi giorni dopo l'invasione».

     

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    Ora però sapete: giustificate ancora l'invasione?

    «Non voglio commentare l'Ucraina, è troppo difficile e pericolosa. Sono in una lista ucraina di persone da attaccare. Ho ricevuto lettere minatorie, dicevano che la mia vita sarà distrutta ei miei figli soffriranno».

     

    […] Il 31 gennaio 2018 ha incontrato a Bruxelles il parlamentare della Lega Marco Zanni Lega. Perchè?

    «Non lo conosco personalmente. Era un evento organizzato con l'assistenza di attivisti russi, normale al Parlamento europeo. Una discussione aperta, è venuto per tenere il suo intervento».

     

    Hai mai incontrato altri politici italiani?

    "NO".

     

    Dopo la conferenza all'Ispi è tornata in italia?

    «Sono stata spesso in Italia, ma dopo non credo».

     

    Secondo l'affidavit scritto da Aaron Steketee, l'agente Fbi che l'ha indagata, nel febbraio del 2015 parlò con un funzionario dell'Fbs per andare negli Usa, e il 13 maggio ricevette l'ok.

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    «Non ho mai ricevuto incarichi dall'Fsb. Sono parole, non provate. Vorrei vedere la lista delle persone che ho reclutato».

     

    Il 5 ottobre 2018 ha detto all'agente Fsb che due partecipanti ai suoi programmi erano stati eletti nel Parlamento europeo. Quali?

    «Non ricordo questa comunicazione».

     

    Il 6 ottobre 2018 ha inviato un documento all'Fsb che definiva Picreadi come «agenzia per la sovraversione ideologica russa».

    «Non ricordo di averlo scritto».

     

    Il 31 ottobre 2018 l'Fsb le ha dato 150.000 rubli per il viaggio.

    «La mia visita negli Usa è stata pagata dal Presidential Grant».

     

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    Il 29 novembre 2018 ha inviato all'Fsb un rapporto criptato sul viaggio, e il 28 maggio 2019 ha visto il capo del suo contatto.

    «Non ricordo. Per discutere queste cose devo vedere i dettagli. Come li hanno avuti? Mi hanno spiata?».

     

    […] Negli Usa è presunta innocente fino alla condanna. Se è innocente, perché non affronta il processo per ripulire la sua reputazione?

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    «Perché dovrei? Non sono colpevole, non lo riconosco. È una situazione senza uscita».

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