M.Ev. per “il Messaggero”
aggressione medici
Ancora violenza e aggressioni all'interno di un ospedale romano. L'ultimo episodio al Sant'Eugenio dove un uomo di 45 anni ha minacciato il personale e danneggiato i mobili perché pretendeva una dose di metadone superiore a quella che rientrava nel tipo di trattamento terapeutico che deve seguire.
Ma la lista delle aggressioni nei pronto soccorso è molto lunga, purtroppo gli episodi hanno una frequenza preoccupante che i medici dell'emergenza hanno denunciato in più occasioni. In una struttura ampia e difficile da controllare, perché suddivisa in più palazzine come il Policlinico Umberto I, in un anno sono stati registrati 200 furti. E qualche giorno fa all'Ospedale Santo Spirito una donna è stata arrestata per una serie di furti ai danni di pazienti e infermieri.
RISPOSTE
Per questo nei giorni scorsi si è svolto un vertice tra forze dell'ordine e assessorato alla Sanità in cui è stato deciso di intensificare i passaggi delle volanti, anche nelle ore notturne, all'Umberto I e al San Camillo. Inoltre, le telecamere della videosorveglianza interna saranno collegate direttamente alla sala operativa della Questura. Si comincerà con l'Umberto I, ma l'obiettivo poi è fare lo stesso anche in altri ospedali.
ospedale sant'eugenio aggressione medici
Torniamo al caso dell'altra sera all'ospedale Sant'Eugenio. I carabinieri della stazione Roma Eur hanno arrestato un 45enne romano, senza occupazione e con precedenti. È accusato di estorsione e danneggiamento aggravato. I carabinieri sono intervenuti per fermarlo. Ha devastato alcuni locali dell'ospedale e minacciato il personale chiedendo del metadone in quantità superiore a quella che doveva ricevere in linea con il suo percorso terapeutico. Ha ribaltato una scrivania e danneggiato alcuni mobili.
La lista delle violenze ma anche dei reati come i furti negli ospedali è lunga: i più a rischio sono coloro che lavorano nei pronto soccorso, perché di notte c'è meno sorveglianza, mentre di giorno si ritrovano anche a rispondere alle lamentele e alle proteste - spesso civili, a volte violente - di chi contesta le lunghe attese. Due mesi fa all'Umberto I due medici del pronto soccorso sono stati colpiti con calci e pugni. Ad essere aggrediti in alcuni casi sono anche gli uomini della vigilanza privata, come tre settimane fa al Fatebenefratelli quando un uomo senza fissa dimora ha picchiato una guardia giurata.
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Secondo Massimo Magnanti, primario del pronto soccorso del San Filippo Neri e rappresentante dello Spes (professionisti dell'emergenza sanitaria) spiega: «Purtroppo questo è un problema a cui è difficile trovare una soluzione. All'origine delle aggressioni meno di frequente ci sono ragioni assistenziali o legate attese, più spesso ci sono motivazioni legate alle azioni di persone con problemi sociali e comportamentali, che specialmente di notte, ma non solo, gravitano nei pronto soccorso. A questo aggiungiamo gli effetti della diffusione dell'uso di sostanze stupefacenti».
NODI
Nelle ultime settimane c'è stato un tavolo tecnico con la questura di Roma e l'assessorato regionale alla Sanità per arginare questo fenomeno. In primis, ci saranno passaggi rafforzati e più frequenti da parte delle volanti negli ospedali più grandi. «Inoltre - spiega l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato - stiamo concordando un'operazione perché tutte le nostre telecamere possano essere messe in contatto anche con la sala operativa della Questura. Teniamo conto che solo al Policlinico Umberto I ne abbiamo oltre cento».
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