Mara Magistroni per www.wired.it
CANNABIS
Sulla stampa statunitense in questi giorni si sta discutendo della morte avvenuta nel 2015 di un bambino di 11 mesi a seguito di una miocardite (infiammazione del cuore). Al di là della tragedia per la perdita di un bimbo così piccolo, cosa c’è di anomalo? Presto detto: il caso è stato presentato dai media come il primo essere umano deceduto per overdose da marijuana.
Il problema è che non esistono in letteratura medica casi simili in cui sia stata accertata la responsabilità della cannabis. La descrizione del caso clinico con le osservazioni dei medici Thomas Nappe e Christopher Hoyte, che hanno avuto in cura il bambino, è stata pubblicata a marzo scorso sulla rivista Clinical Practice and Cases in Emergency Medicine.
sala operatoria
Non si trovano molte informazioni sull’identità del bambino, né in quale ospedale sia stato ricoverato prima del decesso. Si può presumere, però, che si tratti del Rocky Mountain Poison and Drug Center della Denver Health, in Colorado, dove Nappe e Hoyte lavoravano.
Il rapporto stilato dai medici parla dell’arrivo nella struttura di un bambino di 11 mesi con depressione del sistema nervoso centrale, sfociata poi in una crisi epilettica, arresto del sistema respiratorio, arresto cardiaco e decesso. Il bambino non aveva nessuna storia di malattia pregressa, ma nei giorni precedenti – hanno riferito i genitori – era nervoso, irritabile, iperattivo. E poteva essere stato esposto alla cannabis. Per accertare l’effettiva causa del decesso, cosa cioè avesse innescato la sequenza di eventi che hanno portato alla morte, i medici hanno disposto l’autopsia sul corpo del bimbo.
MARIJUANA