Estratto dell'articolo di Clemente Pistilli per “la Repubblica - Edizione Roma”
PRONTO SOCCORSO
Oltre mille pazienti in attesa di ricovero. Il record negativo, da tempo particolarmente temuto perché considerato dai medici dell'emergenza la spia del collasso degli ospedali, ieri nel Lazio è stato raggiunto. Nei pronto soccorso un inferno di barelle, con utenti costretti ad attendere ore ed ore in situazioni di enorme disagio e ambulanze bloccate.
PRONTO SOCCORSO SAN CAMILLO
Un girone dantesco verificatosi nonostante la Regione Lazio abbia appena approvato un nuovo piano per evitare il sovraffollamento e specificato in quel documento che chi rischia di più la vita è proprio chi è costretto a lunghe attese nelle strutture di emergenza. «Se superiamo i mille pazienti sono guai», hanno ripetuto a lungo i medici dei pronto soccorso. Ieri a incrociare le dita affinché venisse dato loro presto un posto letto erano ben 1.100 persone.
PRONTO SOCCORSO SAN CAMILLO 7
Una situazione pesantissima soprattutto all'Umberto I. Il boom di ricoveri si è verificato con l'arrivo del primo vero freddo, complice l'influenza, ed è stato caratterizzato da pazienti in gravi condizioni, con insufficienze respiratorie, complicanze appunto dell'influenza e pure un aumento, seppure leggero, di vittime di forme aggressive del Covid. «Sono diminuiti i posti letto mancando medici e viviamo una situazione del genere nonostante non vi sia ancor il picco dei contagi con il virus influenzale, previsto tra Natale e Capodanno», precisa Giulio Maria Ricciuto, presidente regionale Simeu. «Vengono occupati i pronto soccorso - aggiunge - e in questo modo si bloccano anche le ambulanze».
Il record negativo è stato registrato nonostante il nuovo piano regionale contro il sovraffollamento, dove è specificato che proprio il boarding, l'attesa di un posto letto nelle strutture di emergenza, «influisce in modo «diretto e rilevante sulla efficienza ed efficacia del soccorso extra- ospedaliero e sul rispetto dei tempi target indicati nel nuovo sistema di garanzia». Peggiora insomma il 118, con rischi notevoli per chi è in seria difficoltà e ha bisogno urgente di un'ambulanza. […]
pronto soccorso
E l'inquietante particolare è evidenziato nello stesso piano regionale, specificando che «i decessi in pronto soccorso richiedono attenzione, perché riguardano nel 55% persone con oltre 12 ore di permanenza» . «Il rischio è alto» , conferma un'autorevole fonte della medicina d'emergenza. Ma di frequente l'attesa di un ricovero supera le 24 ore e ieri ad attendere un posto letto erano oltre mille pazienti.