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    ITALIA, VEDO NERO - NEL 2018 L'ECONOMIA NON OSSERVATA, CHE COMPRENDE ECONOMIA SOMMERSA ED ECONOMIA ILLEGALE, SI ATTESTA A 211 MILIARDI DI EURO, CON UN PESO DELL'11,9% SUL PIL - RISPETTO AL 2017, SI RIDUCE DI CIRCA 3 MILIARDI - I SETTORI DOVE È PIÙ ALTO IL PESO DEL SOMMERSO SONO I SERVIZI ALLE PERSONE (36,1%), IL COMMERCIO, TRASPORTI, ALLOGGIO E RISTORAZIONE (22,8%) E LE COSTRUZIONI (22,7%)


     
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    (ANSA) - Nel 2018 l'economia non osservata, che comprende economia sommersa ed economia illegale, si attesta a 211 miliardi di euro, con un peso dell'11,9% sul Pil. Rispetto al 2017, si riduce di circa 3 miliardi, confermando la tendenza alla discesa dell'incidenza sul Pil dopo il picco raggiunto nel 2014 (13,0%). E' quanto emerge dall'ultimo rapporto Istat in cui si precisa che l'economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro e le attività illegali a circa 19 miliardi.

     

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    Nel 2018 il valore aggiunto generato dall'economia non osservata, ovvero dalla somma di economia sommersa e attività illegali, si è attestato a poco più di 211 miliardi di euro (erano 213,9 nel 2017), in flessione dell'1,3% rispetto all'anno precedente e in controtendenza rispetto all'andamento del valore aggiunto, cresciuto del 2,2%. L'incidenza dell'economia non osservata sul Pil si è di conseguenza ridotta di 0,4 punti percentuali. Tale andamento si deve alla diminuzione del valore aggiunto sommerso da sotto-dichiarazione (-2,9 miliardi di euro rispetto al 2017) e da utilizzo di input di lavoro irregolare (-1,7 miliardi) mentre risultano in crescita le altre componenti residuali (+1,4 miliardi).

     

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    L'economia illegale ha segnato un aumento contenuto in valore assoluto, con un'incidenza che è rimasta ferma all'1,1%. Rispetto al 2017 si osserva una lieve variazione del peso relativo delle diverse componenti dell'economia non osservata: a una riduzione delle quote ascrivibili alla sotto-dichiarazione (dal 46,0% al 45,3%) e all'utilizzo di input di lavoro irregolare (dal 37,5% al 37,2%), fa fronte un incremento di quelle riconducibili alle altre componenti del sommerso (dal 7,6% all'8,3%) e all'economia illegale (dall'8,8%al 9,1%).

     

    Nel 2018, il complesso dell'economia sommersa vale 191,8 miliardi, il 12,0% del valore aggiunto prodotto dal sistema economico, con una riduzione di 3,2 miliardi rispetto all'anno precedente. La componente legata alla sotto-dichiarazione del valore aggiunto ammonta a 95,6 miliardi (98,5 miliardi nel 2017) mentre quella connessa all'impiego di lavoro irregolare si attesta a 78,5 miliardi (80,2 miliardi l'anno precedente).

     

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    Le componenti residuali ammontano a 17,6 miliardi (16,3 nel 2017). Nel complesso, i settori dove è più alto il peso del sommerso economico sono gli Altri servizi alle persone, dove esso costituisce il 36,1% del valore aggiunto totale, il Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (22,8%) e le Costruzioni (22,7%). Negli Altri servizi alle imprese (5,7%), nella Produzione di beni d'investimento (3,6%) e nella Produzione di beni intermedi (1,8%) si osservano invece le incidenze minori. Circa l'80% del sommerso economico, dunque, si genera nel terziario. ".

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