Estratto dell’articolo di Laura Bianchi, Tiziano Pompili per “Il Messaggero”
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Avevano messo in piedi un sistema per passare "piacevolmente" le loro ore in carcere e soprattutto per provare a comunicare con l'esterno. Nelle prime ore di ieri mattina, un blitz della polizia penitenziaria nel carcere di Velletri ha portato al rinvenimento di sei apparecchi telefonici con i relativi caricabatteria, due fire stick - un decoder particolare che consente agli utenti di accedere a vari contenuti delle tv a pagamento quali Sky, Netflix, Dazn - e addirittura una piccola Play Station portatile, oltre a qualche quantitativo di droga.
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Insomma un modo per non annoiarsi, ma soprattutto per cercare di mantenere contatti (probabilmente illeciti) con l'esterno e magari portare avanti attività illecite. Alla corposa perquisizione straordinaria all'interno del carcere veliterno (dove sono reclusi oltre 500 detenuti) hanno partecipato più di cento agenti penitenziari.
[…] Sulla stessa linea d'onda anche Donato Capece, segretario generale del Sappe: «L'ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo. Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi - sottolinea Capece - Le vie d'ingresso diventano molteplici, non ultima anche quella aerea a mezzo droni che sempre più spesso vengono avvistati e intercettati».
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Nello scorso mese di settembre alcuni detenuti distrussero tutte le telecamere di sorveglianza interna di un'area del penitenziario, allagando completamente una sezione del carcere. L'episodio stava quasi per sfociare in una rivolta, capeggiata da un detenuto trasferito in precedenza nel carcere di Velletri per «motivi di ordine e sicurezza», come sottolineato allora dai rappresentanti regionali della Fp Cgil polizia penitenziaria.
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[…] Qualche settimana più tardi scoppiò una maxi rissa tra due gruppi di detenuti sui passeggi del "Reparto D", dove venne rinvenuta anche una lama di grosse dimensioni. Per cercare di sedare la rissa intervennero gli agenti di polizia penitenziaria e uno fu colpito al volto, per fortuna senza riportare gravi lesioni. Momenti di tensione si verificarono sia all'interno delle scale detentive sia nella sezione stessa, nel riaccompagnare i detenuti nelle rispettive celle. […]