Maria Egizia Fiaschetti per il "Corriere della Sera"
enrico michetti 19
Nel centrodestra l' idea di puntare sull' avvocato Enrico Michetti, fondatore della Gazzetta amministrativa e commentatore di Radio Radio, come futuro sindaco sembra guadagnare crediti nonostante lo scetticismo di Lega e Forza Italia: gli azzurri hanno sempre insistito su un nome noto, di alto profilo, mentre Matteo Salvini si è sbilanciato parlando di un personaggio destinato a fare la storia.
E però, dopo il vertice di ieri, l' opzione civica caldeggiata dalla leader di FdI, Giorgia Meloni, potrebbe avere la meglio malgrado la partita non sia ancora chiusa. Se il Carroccio alla fine cedesse, per gli equilibri interni alla coalizione manterrebbe la golden share nel capoluogo lombardo.
Per il papabile che accarezza il sogno di salire al Campidoglio un primo test positivo è arrivato ieri dal sondaggio commissionato dall' agenzia Adnkronos alla società Tecnè: quotato al 35 per cento, Michetti prevarrebbe su Roberto Gualtieri (33 per cento), staccando in modo significativo Virginia Raggi (18 per cento) e Carlo Calenda (14 per cento).
enrico michetti 19
In alternativa, l' unica candidata di centrodestra che riuscirebbe a battere l' ex responsabile di via XX Settembre è Giulia Bongiorno, ex ministra della Pubblica amministrazione, con appena un punto di vantaggio (33 a 32). Maurizio Gasparri, sostenuto dal coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani, si fermerebbe al 30 per cento (contro il 35 di Gualtieri). Fabio Rampelli, tra le ipotesi politiche ventilate nelle scorse settimane, viene dato invece al 29 per cento (il competitor di centrosinistra al 36), al 28 per cento Simonetta Matone, magistrato, ex sostituto procuratore presso il Tribunale dei minori. Contro l' ex presidente della commissione europea per gli Affari economici e monetari perderebbe anche il generale Claudio Graziano, altro nome circolato assieme a quello dell' ex comandante generale dell' Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri.
salvini meloni
Sebbene l' incontro di ieri si sia concluso con una fumata nera, la soluzione potrebbe essere vicina. Sul tavolo ci sarebbero anche altri profili, alcuni inediti, e a breve i leader dovrebbero tornare a riunirsi per approfondire le credenziali degli aspiranti. Nel frattempo il senatore di FI Francesco Giro, iscritto anche alla Lega, esprime il suo gradimento per Michetti:
«È indubbiamente un ottimo conoscitore della Capitale e dei suoi problemi. Nel 2007 ha inventato la Gazzetta amministrativa , divenuta una piattaforma d' eccellenza e un servizio di cui si avvalgono molti enti pubblici anche a Roma e nel Lazio. Inoltre, mi ha colpito la sua somiglianza con Guazzaloca (Giorgio, ex sindaco di Bologna, ndr ): sarebbe il Guazzaloca per Roma».
Tra i Cinque stelle in Campidoglio, intanto, ieri si è registrata un' altra defezione: il presidente dell' assemblea capitolina, Marcello De Vito, ha annunciato la sua fuoriuscita dal Movimento: «Non avverto più alcun senso di appartenenza e questo per me è difficile da superare, impossibile direi. Esco senza rimpianti. Prosegue il mio impegno politico, guardo avanti con forza e fiducia».
SALVINI-MELONI
salvini meloni
Amedeo La Mattina per "la Stampa"
L' obiettivo è trovare candidati civici ovunque sia possibile per allargare al massimo il perimetro elettorale e approfittare delle divisioni a sinistra. Un candidato tutto politico in città come Torino, Milano, Roma e Napoli rischia di fare il pieno di voti al primo turno e perdere al ballottaggio. Allora imprenditori, magistrati, medici, primari, docenti universitari, professionisti che facciamo un po' dimenticare i partiti e mobilitino ambienti lontani alla politica.
Trovare candidati civici non è per niente facile. La missione del centrodestra tuttavia è questa, ma su un punto Giorgia Meloni ha voluto concentrare l' attenzione dei suoi tanti interlocutori seduti attorno al tavolo negli uffici alla Camera della Lega. Un tavolo tanto affollato da ricordare quello dell' Unione che sosteneva malamente il governo di Romano Prodi. «Mi interessa di più il modo di fare insieme la campagna elettorale - ha detto Meloni - che i nomi. Dobbiamo essere chiari: una volta deciso il candidato si marcia tutti nella stessa direzione.
enrico michetti 19
Non deve ripetere la pantomima del 2016...». In sostanza quando il centrodestra si divise con la candidatura della stessa Meloni mentre Silvio Berlusconi aveva messo in campo Bertolaso per poi tagliarlo fuori e sostituirlo con Marchini.
La precisazione della leader di FdI è arrivata dopo che Salvini si era lamentato del fatto che erano usciti dei nomi, quello dell' avvocato Enrico Michetti per Roma e per Milano della presidente di Federfarma lombarda Annarosa Racca, che sembra tramontata. «Non abbiamo neanche iniziato a parlarne che già sul tavolo ci troviamo delle candidature mai discusse. Così non va bene», ha detto il capo leghista che si è riservato di fare un nome di un imprenditore per Milano e di un primario per Bologna.
lorenzo cesa
Nomi tenuti coperto al vertice. «Prima voglio avere il loro consenso: nei prossimi giorni vi sarò sapere», ha precisato Salvini. A quel punto Meloni ha frenato anche sul nome di Michetti che di fatto è molto sostenuto dal suo partito. Un nome rimasto in stand by ma sempre in primissimo piano. Il nome di Michetti infatti non è stato fatto da Meloni ma dai centristi dell' Udc. Lorenzo Cesa ha spiegato che Michetti è trasversale a Roma, dalle tifoserie calcistiche, ai tassisti, nel quartieri grazie alla notorietà acquisita con il suo programma su Radio Radio.
antonio tajani
Ma è anche un consulente molto richiesto di Comuni e circoscrizioni per questioni amministrative. Poco noto agli addetti ai lavori della politica e nei quartieri Ztl ma sulla cui conoscenza si potrà lavorare. Sorprendente il sondaggio di Tecné/AdnKronos che dà Michetti al 38% davanti a Raggi (24%) e Gualtieri (35%).
Sempre per Roma gira il nome del fondatore del movimenti civico Roma Sceglie Roma, l' architetto Raimondo Grassi e del magistrato Simonetta Matone che è stata spesso ospite a Porta a Porta, finita nel mirino delle organizzazioni Lgbt per essersi espressa contro la legge Cirinnà sulle unioni gay.
A Torino sembra pacifica la candidatura di Paolo Damilano. Qualche problema a Napoli dove il magistrato Catello Maresca è disponibile a candidarsi ma vorrebbe solo liste civiche o partiti che si camuffino. Tipo Forza Napoli, Lega Napoli, Fratelli di Napoli. Meloni ha subito detto che può scordarselo. «Allora meglio il nostro Rastrelli che è mezzo civico», ha aggiunto.
giulia bongiorno