Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”
francesco coco roccabernarda
L'hanno atteso dentro il giardino di casa, aspettando che parcheggiasse l'auto e, appena sceso, l'hanno colpito ripetutamente con due bastoni, alla testa e al torace. L'ex sindaco di Roccabernarda (Crotone) Francesco Coco, 73 anni, è ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Pugliese di Catanzaro.
Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. L'agguato sarebbe stato portato a termine da due diciassettenni, individuati quasi subito e indagati. Uno è nipote di un boss della 'ndrangheta del luogo. I due hanno agito con il volto coperto da un passamontagna. La Procura dei minorenni di Catanzaro potrebbe chiedere a breve al giudice delle indagini preliminari provvedimenti restrittivi nei confronti dei due giovanissimi.
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I motivi dell'aggressione sarebbero legati a vecchi dissapori riacutizzatisi in quest' ultimo periodo. Anche se, per le battaglie anti- 'ndrangheta dell'ex sindaco, con un passato da maresciallo nell'Arma, gli inquirenti non escludono che, alla base del pestaggio, ci possa essere anche la matrice criminale.
I carabinieri del reparto operativo di Crotone hanno ricostruito le fasi dell'aggressione anche con l'aiuto delle telecamere di sicurezza posizionate vicino alla casa dell'ex sindaco. Nei campi vicini all'abitazione di Coco, poi, sono stati recuperati alcuni indumenti, con macchie di sangue, che apparterrebbero ai due minorenni.
Francesco Coco è stato primo cittadino di Roccabernarda dal 2002 al 2007, guidando una giunta di centrodestra, e poi consigliere provinciale dal 2020 al 2021. Il suo passato da amministratore è stato caratterizzato da una serie di attività contro la criminalità organizzata: per questo è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana.
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Le sue battaglie contro il crimine organizzato gli sono, però, costate care. Nel 2019 gli è stata incendiata l'auto. Un anno prima la lavanderia della moglie era stata date alle fiamme. Nonostante le minacce, Coco non ha mai smesso di battersi per la legalità.
Con azioni anche eclatanti, come quando nel 2018 in segno di protesta s' incatenò davanti alla Prefettura di Crotone: «Roccabernarda deve essere restituita ai cittadini» disse all'epoca, dopo che una serie di attentati in paese avevano seminato il terrore la popolazione. Coco, dopo aver combattuto da carabiniere le cosche del Crotonese, ha continuato, da amministratore prima e da pensionato poi, un'opera di denuncia: anche attraverso comizi pubblici, pronunciando spesso i nomi di chi ha il potere criminale in quei luoghi.
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L'attuale sindaco del Comune crotonese, Luigi Foresta, a nome dell'amministrazione, ha espresso tutta la sua vicinanza a Coco: «Atti del genere sono vergognosi, inauditi e incidono negativamente sulla tranquillità di un'intera popolazione».
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