Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
MICOL FLAMMINI
Per anni, nei discorsi che se ne facevano – non spessissimo – in Europa, erano rimasti "i Paesi dell'Est". Una definizione geograficamente e politicamente confusa, ma sottilmente sprezzante, che infilava mondi diversi in un unico pregiudizio di nomi impronunciabili, storie sanguinose, confini mobili, povertà infelice e memoria cancellata.
MICOL FLAMMINI - LA CORTINA DI VETRO
Era la "nuova Europa", come l'aveva definita gelidamente Jacques Chirac, la metà perduta del continente, recuperata malvolentieri oltre la cortina di Ferro dopo la caduta dell'Urss. […] per molti nella "vecchia Europa" i Paesi dell'Est, […] erano apparsi più un problema che una soluzione […] Quando l'invasione russa in Ucraina ha fatto ripartire violentemente le macine della storia, pochi hanno avuto il coraggio di ammettere che la "nuova Europa" […] aveva avuto ragione e visto lontano. E che per capire l'Est bisognava osservare il mondo come lo si vede da Praga e Kyiv, Varsavia e Budapest, Minsk e Belgrado.
vladimir putin angela merkel
Quello che ha fatto Micol Flammini, la giornalista del Foglio che l'Europa Orientale l'ha vissuta, studiata, sperimentata, che ne parla le lingue e ne ha ascoltato le voci. Nel suo primo libro La cortina di vetro (Mondadori), ci sono le storie dell'Est che ha raccontato per anni, e il fallimento della "nuova Europa" che non è riuscita a trasmettere all'Occidente quel "senso d'urgenza" di fronte a un Cremlino "vorace e invasivo".
proteste pro navalny in russia
[…]Nel 1989, «Bruxelles e Washington si illudevano di aver cancellato la cortina di ferro», mentre le capitali dell'Est […] «sapevano bene che la stavano solo spostando» e che l'obiettivo, in questa tornata della storia, era di «non finire mai più dall'altra parte». La Russia aveva «continuato a percepire il collasso del suo mondo come un'umiliazione e un'ingiustizia, afflitta da una nostalgia che nessun altro pezzo dell'ex Urss provava […]
documento della Stasi di Putin agente Kgb
Ora che la propaganda di Mosca rivendica come "territori storici" l'Ucraina, la Polonia e il Baltico, Flammini ricorda agli appassionati di "geopolitica" convinti che i "Paesi dell'Est" siano condannati a essere eterne pedine del risiko tra Russia e Germania, come la liberazione dell'Europa Orientale fosse stata anche una rivolta anticoloniale. L'impero sovietico era stato messo in crisi dalla protesta di Solidarnosc […] come dalla "rivoluzione canora" dei baltici, con la catena umana che aveva visto centinaia di migliaia di lettoni, lituani ed estoni prendersi per mano il 23 agosto 1989. […]
MACRON - PUTIN - MERKEL
la premier estone Kaja Kallas, una delle più strenue alleate dell'Ucraina che combatte, è nipote di dissidenti deportati in Siberia, mentre alla guida della cancelleria di Putin c'è Anton Vajno, il nipote del leader comunista che aveva consegnato la libertà dell'Estonia a Mosca. […] Flammini parla di «popoli imperdonabili e popoli perdonati», di un processo di elaborazione che non propone di «dimenticare il male», ma di capire che «le nazioni possono cambiare, che la storia può ammettere un'evoluzione». A condizione di conoscerla e di «assumersene la responsabilità».
putin