1. OMICIDIO SHARON VERZENI, SPUNTA LA PISTA SCIENTOLOGY (MA IL PARROCO È SCETTICO)
Estratto dell’articolo di Monica Coviello per www.vanityfair.it
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L’omicidio di Sharon Verzeni, accoltellata per strada, a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, dopo la mezzanotte del 30 luglio, è ancora irrisolto. Secondo Bergamo News, la donna e il compagno si stavano avvicinando a Scientology, la chiesa fondata dall’ex scrittore L. Ron Hubbard nel 1954, a cui aveva aderito anche l’attore Tom Cruise.
Il quotidiano on line riferisce che, nonostante a marzo la coppia avesse concluso il corso prematrimoniale nella parrocchia di Terno d’Isola, da qualche settimana Sharon frequentava, con alcune amiche, le riunioni di Scientology in un paese vicino.
Il parroco è scettico: «Sharon si stava preparando a un corso per il matrimonio religioso e mi sembrava molto convinta della scelta: poi francamente non so se abbia frequentato Scientology come si fa yoga senza essere buddisti. A me sembrava animata dalla fede cristiana e convinta della scelta di un matrimonio cattolico».
I GENITORI DI SHARON VERZENI CON SERGIO RUOCCO
[…] Tutte le piste rimangono aperte, ma, secondo la criminologa Roberta Bruzzone, la vittima conosceva il suo assassino: «La dinamica del delitto indica chiaramente che Sharon ha avuto un'interazione prolungata con il suo carnefice prima di essere uccisa», ha spiegato all’AdnKronos.
«La ragazza ha percorso 630 metri in circa 50 minuti. Una distanza che una persona abituata a camminare avrebbe coperto in cinque o sei minuti». Per Roberta Bruzzone, «non si tratta di un'aggressione improvvisa, ma di un incontro prolungato, durante il quale la ragazza ha interagito con il suo carnefice».
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Sulla scena del crimine è stata rinvenuta una traccia genetica, probabilmente dell’assassino. E, come per l’omicidio di Yara Gambirasio, anche per scoprire chi ha ucciso Sharon Verzeni, gli investigatori hanno iniziato a profilare il Dna di diversi abitanti della cittadina, in particolare quelli che abitano in via Castegnate, dove è avvenuto il delitto.
[…] I profili considerati «di interesse investigativo» sono stati prelevati «tutti al di fuori di Terno d'Isola, ma non escludiamo di procedere ad altri tamponi anche in zona: il parametro della ricerca dell'assassino non è certo via Castagnate», continua l’investigatore, che spiega che «al momento non possiamo escludere nulla, neanche che sia stata una mano femminile. Speriamo che la relazione finale dei medici legali ci offra qualche elemento in più».
2. AL RIS 40 DNA PER DARE UN NOME A CHI L’HA UCCISA
Francesco Donadoni per “QN – il Giorno - la Nazione – il Resto del Carlino”
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Tre settimane dall’omicidio di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni uccisa con quattro coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate, a Terno d’Isola. E ancora non c’è una svolta decisiva nelle indagini […].
Gli investigatori […] hanno indirizzato il lavoro fondamentalmente su tre versanti. Per riassumere: l’analisi della copia forense del cellulare della vittima, alla ricerca di un eventuale ultimo messaggio o di un’ultima chiamata; il confronto dei profili genetici prelevati nella zona dell’omicidio per essere poi comparati con eventuali tracce di Dna trovate sui vestiti che la vittima indossava quella sera; e per ultimo la visione delle immagini delle oltre 50 telecamere pubbliche e private di Terno d’Isola e non solo: un lavoro immane, cento ore di filmati.
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Per quanto riguarda il cellulare di Sharon, non sarebbe emerso nulla di interessante dal punto di vista investigativo. In linea con la vita privata della barista: pochissime conoscenze, coppia fissa con Sergio Ruocco (la cui posizione al momento viene ritenuta estranea ai fatti), il matrimonio il prossimo anno, le uscite con le colleghe di lavoro, le camminate la sera per le vie di Terno d’Isola su consiglio della dietologa, la vicinanza a Scientology (era stata invitata dalle stesse colleghe a frequentare dei corsi di rilassamento e sulla positività, come ha raccontato suo papà Bruno Verzeni n.d.r.).
Sul fronte cosiddetto genetico, proseguono le ricerche per riuscire a dare una identità all’assassino. I tamponi (sarebbero una quarantina quelli già effettuati) sono stati eseguiti in modo mirato. Si tratta di profili genetici di familiari, di abitanti e pregiudicati della zona, e dei soccorritori: questo anche per consentire l’esclusione di piste che non si rivelassero di importanza per le indagini. Tutti i campioni vengono analizzati dai carabinieri del Ris con le tracce che potrebbero essere riscontrate sugli indumenti della donna, sui campioni che sono stati prelevati durante l’autopsia e anche su alcuni coltelli recuperati nella prima fase delle indagini. E proprio da qui si spera possa arrivare la svolta. Le telecamere a dir il vero quella notte non hanno ripreso l’omicidio, ma hanno immortalato delle auto, qualche pedone, e l’uomo in bicicletta che è stato invitato a farsi avanti. Potrebbe aver visto qualcosa? Ogni dettaglio in questo momento può rivelarsi prezioso. Gli inquirenti, coordinati dal pm Marchisio, mantengono il massimo riserbo. E l’assassino, a tre settimane dall’omicidio, non ha ancora un volto.
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