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    NEL NOME DI D-IOR! - L’EX PRESIDENTE DELLO IOR GOTTI TEDESCHI SPARA A ZERO SUL CARDINALE PELL: “INDAGHI SU COSA E' SUCCESSO A PARTIRE DAL 2010, DALLA ISTITUZIONE DELLA LEGGE ANTIRICICLAGGIO POI SMONTATA DOPO APPENA UN ANNO”


     
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    Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

     

    Gotti Tedeschi Gotti Tedeschi

    «È vero che Benedetto XVI ha cercato di migliorare la situazione delle finanze vaticane, ma gli è stato impedito di completare l’opera e le persone incaricate di portare avanti la riforma sono state cacciate. Bisogna pertanto capire chi ha ostacolato la volontà del Papa (oggi Emerito, ndr) e perché lo ha fatto. Sciogliere questi dubbi è importante proprio per concludere il riassetto finanziario» della Santa sede «per il bene della Chiesa e di Papa Francesco».

     

    Nel giorno in cui il Vaticano annuncia un accordo con lo Stato italiano sullo scambio di informazioni bancarie (un’intesa vuota e utile solo a fare propaganda, secondo alcuni esperti), l’ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, torna a parlare e, conversando con Libero, spara ad alzo zero. Per certi versi contro ignoti, ma anche contro obiettivi precisi. Come il cardinale australiano, George Pell, prefetto della nuova segreteria vaticana per l’economia. Il superministro delle finanze vaticane, secondo Gotti Tedeschi, non ha indagato a fondo su quello che è successo a partire dal 2010. Da quando, cioè, era stata messa in moto una macchina riformatrice salvo poi fermare i motori.

    Ettore Gotti Tedeschi Ettore Gotti Tedeschi

     

    L’ex numero uno dell’Istituto per le opere di religione lancia accuse pesanti e parla di fatti gravi. Una «gravità legata alle vicende della legge, approvata nel 2010, per l’antiriciclaggio e per la costituzione dell’Aif» (organismo di contrasto al denaro sporco). Legge, ricorda Gotti Tedeschi, «firmata da Papa Benedetto il 31 dicembre 2010» e poi, dopo solo un anno, «cambiata tra dicembre 2011 e gennaio 2012: il cardinale Pell ha approfondito cosa è successo a quella legge, da chi è stata riscritta e perché?».

     

    Gotti Tedeschi non lo dice apertamente, ma la sostanza della sua tesi è che le norme antiriciclaggio sono state montate e poi smontate, come la tela di Penelope. Stesso destino per l’Autorità di informazione finanziaria, creata e mai messa in condizione di operare a pieno regime.

     

    I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI RATZINGER I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI RATZINGER

    Fatto sta che lo Ior sembra ancora permanere in una situazione poco trasparente. E l’accordo di ieri con l’Italia non cambia di certo il quadro. La sensazione è che pure Pell faccia fatica a mettere in ordine i tasselli e far piazza pulita di tutti i giochi di potere che ruotano attorno alla banca del Papa. Gotti Tedeschi è convinto che il porporato australiano non sia stato «adeguatamente informato».

     

    Nei giorni scorsi, Pell ha citato Gotti Tedeschi, il suo successore Ernst Von Freyberg e pure l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, sostenendo che con queste tre pedine Benedetto XVI ha cercato di migliorare le finanze d’Oltretevere. Ma la ricostruzione, secondo Gotti Tedeschi, dimostra la scarsa conoscenza di quanto avvenuto nei Sacri palazzi. A cominciare dal fatto che Von Freyberg, nominato dopo la rinuncia di Ratzinger, ha operato sotto il papato di Francesco. Quanto a Viganò, osserva ancora l’ex presidente Ior, «cercò di risanare i conti del governatorato della Città del Vaticano, ma fu penalizzato, umiliato e trasferito a Washington come Nunzio». Perché?

    Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

     

    Ma non è tutto. C’è un’altra questione sulla quale l’ex banchiere di Dio in qualche modo pretende che sia fatta definitivamente chiarezza. Cacciato dal Torrione di Niccolò V a maggio del 2012, Gotti Tedeschi è stato formalmente «riabilitato» nei sacri palazzi a febbraio 2013 su precisa indicazione di Joseph Ratzinger. Ma Oltretevere non ha mai più messo piede né è stato mai interrogato, perché quell’ordine di Benedetto XVI di fatto è stato «disobbedito, fino a oggi questa volontà è stata ignorata». Qualcuno non lo vuole ascoltare. E lui rincara la dose: «Perché la presidenza dello Ior è rimasta vacante per nove mesi?».

    VON FREYBERG PRENDE LA COMUNIONE VON FREYBERG PRENDE LA COMUNIONE

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