Giacomo Amadori per "la Verità"
CIRO GRILLO
Sul loro gruppo Instagram «official_mostri», i quattro presunti stupratori della giovane S. avevano indicato le regole da seguire per «vivere sempre e comunque da mostri»: «Scittare, bere, bettare». Bettare, viene dal verbo inglese to bet, scommettere, mentre scittare ha un' origine genovesizzata. Infatti nel capoluogo ligure lo scitto è la droga leggera, una storpiatura dell' inglese shit che identifica l' hashish.
CIRO GRILLO - LA VILLETTA DI CALA DI VOLPE DOVE SI SAREBBE CONSUMATO LO STUPRO
Ma se Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria si presentavano così sui social, sembra che la droga sia il convitato di pietra anche della folle notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. Quella in cui S. sarebbe stata violentata dal branco e l' amica R. sarebbe entrata, a sua insaputa (stava dormendo), in almeno tre foto oscene. Infatti gli indagati avrebbero proposto alle loro presunte vittime di sballarsi insieme, ricevendo in risposta un cortese rifiuto.
LE TAPPE DELLA NOTTATA DEL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO
Secondo Il Fatto Quotidiano, nel verbale reso davanti ai carabinieri della compagnia Milano Duomo il 27 agosto 2019, R. ha dichiarato: «I ragazzi tra loro parlavano di erba e di dove l' avessero nascosta, parlavano del fatto di averne già fumata e di averne avanzata, anche se non ho visto nessuno fumare». S., un mese prima, aveva detto: «Abbiamo chiacchierato un po', gli altri hanno bevuto e fumato sigarette, io non ho bevuto né fumato.
Non ho notato la presenza di sostanze stupefacenti».
ciro grillo
Anche la mamma di S. ha parlato di possibili droghe: «Ho chiesto a mia figlia se aveva notato per caso qualcuno metterle delle sostanze, pillole o altro nei drink o nei bicchieri, ma lei mi ha detto di non essersene accorta, mi ha solo detto che la vodka [] consumata» nella casa degli aggressori «aveva uno strano sapore e i ragazzi "puzzavano di fumo". Non le ho chiesto se per fumo intendeva l' odore di una normale sigaretta o di sostanze stupefacenti. Per quanto ne so, mia figlia non fuma, non beve, se non in compagnia, e non fa uso di sostanze stupefacenti».
FRANCESCO CORSIGLIA
Dal passato di S. emerge anche un altro trauma, come rivelato dalla Verità la settimana scorsa, ovvero la storia di un precedente stupro mai denunciato e subito da un compagno di classe, durante una vacanza in tenda in Norvegia. R. in caserma l' ha ricostruita così: «S. si era svegliata con un amico nella sua tenda a metà della notte []. Questo episodio aveva creato problemi coi compagni di classe, la fidanzata di quel ragazzo l' accusava di aver cominciato lei e di essersi inventata tutto».
R. ha ripetuto questa versione quasi un anno dopo ai magistrati di Tempio Pausania che indagano sulle violenze che sarebbero avvenute a casa Grillo: «L' episodio riguardava quando si trovava in Norvegia in campeggio e la violenza sarebbe stata commessa da un suo amico mentre dormiva. S. non denunciò l' episodio alle autorità» ha ribadito la giovane. Anche A. M., un' altra compagna di classe di S. , aveva confermato che l' amica italo-norvegese aveva fatto riferimento allo stupro in tenda, ma «senza entrare nei particolari».
ciro grillo 9
Nel febbraio del 2020 è proprio S. a rivelare i dettagli di quel drammatico evento ai pm: «In passato, quando ero in Norvegia, c' era stato un flirt con un mio amico, con il quale condividevo la tenda in un camping scolastico. Ricordo che mi ero addormentata e lui mi aveva penetrata. È accaduto nel 2018. In quell' occasione mi ero svegliata accorgendomi che lui stava venendo, quindi uscivo dalla tenda e scappavo nel bosco a piangere.
Non ho mai denunciato il fatto perché non avevo capito che cosa fosse successo, ma anche per paura e perché lui era il mio migliore amico.
CIRO GRILLO
Non volevo parlare con nessuno di questa cosa. A mia madre l' ho raccontato solo un anno dopo. Lo sapevano R. e A. e l'ho confidato anche all' istruttore di kite». Nel suo verbale R. racconta, sempre secondo Il Fatto Quotidiano, anche i pochi ricordi che ha della notte delle presunte violenze, quando lei si era addormentata sul divano: «In un'occasione Ciro Grillo urlava a uno degli altri in corridoio, era arrabbiato perché S. era in camera con qualcuno, io ho subito pensato a Corsiglia: "Io me la sono portata a casa perché me la volevo scopare, invece se la sta scopando lui". L'amico provava a calmarlo: "Tanto era brutta, ne troviamo un'altra domani"».
EDOARDO CAPITTA
R. avrebbe riaperto gli occhi anche in un altro momento: «In un caso mi si è avvicinato Ciro, che mi ha chiesto se ero sicura di voler dormire sul divano o se volessi andare con lui. Gli rispondevo che stavo benissimo lì e lui si è allontanato senza insistere». L ultima volta è S. a far sussultare R.: «Era accovacciata accanto a me in accappatoio e piangeva. Le ho chiesto cosa stesse succedendo, ma lei singhiozzava []. Dopo aver pianto ancora si è calmata e mi ha detto di non preoccuparmi, che stava bene».
FRANCESCO CORSIGLIA
In realtà, poco dopo, avrebbe subito un'altra violenza e la mattina successiva R. l'avrebbe trovata «confusa e sconvolta»: «Aveva tutto il trucco colato, credo per il pianto, si guardava intorno come se non sapesse dove si trovasse. Mi era capitato di vederla ubriaca, ma mai in questo stato, non mi è sembrato che fosse per gli effetti dell'alcol».
Tornate a Milano, le due amiche non avrebbero più parlato di quella nottata sino al 2 agosto 2019: «Lei mi ha detto che si stava facendo aiutare, presumo da uno psicologo, e che non dovevo preoccuparmi, che ne aveva parlato con la madre e che avrebbe preso provvedimenti» ha concluso R..
ciro grillo e gli amici VITTORIO LAURIA