Elisa Calessi per “Libero Quotidiano”
ANDREA MARCUCCI
«Il canguro è diventato un bradipo», scherza con Libero il senatore Andrea Marcucci, autore dell' emendamento passato alle cronache con il nome dell' animale col marsupio. Sintesi che ha del vero, nel senso che dopo la mossa del M5S, pronto a non votare l'emendamento ammazza-trappole, ieri il Pd ha rinviare l'esame del testo a mercoledì. Siamo passati dalla velocità del canguro alla lentezza del bradipo. E di fermarsi, nel Pd, ce n'è proprio bisogno perché sono crollate tutte le certezze.
monica cirinna'
«Prima di ragionare di stralcio o di altro», si spiegava ieri, «bisogna trovare una maggioranza per approvare questa legge». Quello che, infatti, fino a ieri si dava per certo - il voto del M5S, con lo schema dell' ennesima maggioranza variabile - ora non lo è più. E questa scoperta rende insicuri su tutto. Siamo certi, per esempio, che i grilini non approfitteranno di altri voti segreti?
Posto, quindi, che del M5s non ci si può fidare, di chi ci si fida? E qui si apre il dilemma (irrisolto) che tormenta i Democratici: se proviamo a fare l' accordo con Ncd, si dice, perdiamo quelli dei nostri più a sinistra e Sel; se tentiamo di farlo con i grillini, perdiamo i cattodem e comunque ci rimettiamo nelle mani di chi ci ha già fregato una volta.
cirinna' unioni civili
I Giovani Turchi sono già sul piede di guerra e hanno avvertito che non ci stanno a stralciare alcuna parte del testo, vedi la stepchild adoption. I bersaniani hanno detto no a «mediazioni al ribasso», mettendo in chiaro che il ddl va approvato «così com' è». Chi segue il dossier, però, ha perfettamente chiaro che la linea oltranzista, o tutto o niente, può significare far saltare l' intera legge.
Luigi Zanda
La strada per ora concordata da Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato, con il ministro Maria Elena Boschi, che ieri ha passato tutta la giornata a Palazzo Madama, lasciando definitivamente cadere l' ipocrisia di un governo che si tiene fuori dalla vicenda, è quella di mantenere il testo così com' è, senza cedere ad alcuno stralcio e mantenendo anche l' emendamento Marcucci. Così da non provocare la reazione dei pro-Cirinnà. Ma, nello stesso tempo, l' idea è di proporre la votazione del «canguro» per parti separate.
Ovvero di lasciare fuori la parte sulla stepchild adoption, in modo tale che sopravvivano tutti gli emendamenti all' articolo 5 e si possa davvero esercitare libertà di coscienza. È l' ipotesi dello spacchettamento. Naturalmente si mette in conto che la stepchild possa venire affossata nei voti segreti. Ma, si dice, «sarà l' Aula, liberamente, a deciderlo».
ALFANO E RENZI ed df e fbac d
Il Pd potrà dire di averci provato fino all' ultimo. In compenso, si dice, separando le adozioni dalla parte sulle unioni civili, si conta che su quest' ultima i voti ci saranno. L' esito sperato è che, così facendo, si riesca a portare a casa il riconoscimento delle convivenze per persone dello stesso, il nocciolo della legge. Che poi era la linea suggerita anche da Matteo Renzi alcuni giorni fa. Solo che, come spiega il senatore Giorgio Tonini, «c' è stato uno cortocircuito tra la strategia (del premier) e la tattica (dei suoi in Parlamento)».
Solo che anche questa strada, ispirata al pragmatismo, non è priva di incognite. Siamo sicuri, si chiedeva qualcuno, che Ncd voti il canguro, sia pure depurato dalla stepchild, e che non tenti, invece, di affossare tutta la legge? «Una parte dei loro vuole ammazzarla la legge, punto e basta». Ieri Angelino Alfano si è detto contento del «time out sulle unioni civili», il rinvio, ha spiegato, «è la vittoria del buon senso. Speriamo adesso che il Pd comprenda che occorre ripartire dalla maggioranza di governo».
giorgio tonini
Parole di apertura, ma che chiedono un accordo alla luce del sole. Cosa che il Pd, invece, non vuole fare, nel timore che poi si aprano problemi a sinistra. I cattodem, per ora, tengono un profilo basso. «In questo momento meglio tacere». Ma la loro preferenza è per l' accordo con Ncd e per lo stralcio della stepchild. «Se il nostro obiettivo è portare a casa la legge», spiega uno di loro, «dobbiamo decidere quale via presenta meno rischi». Risposta scontata: «Tornare al perimetro della maggioranza di governo».
Intanto Renzi, che ieri è andato in Senato per dichiarazioni in vista del Consiglio europeo, ha invitato alla «calma» quelli con cui ha parlato. «Tranquilli, vedrete che ce la facciamo». In Aula si è guardato bene dal fare un solo cenno alla vicenda. E nemmeno ha voluto appartarsi con i vertici del gruppo. Certo che si tiene aggiornato.
UNIONI CIVILI CIRINNA'
Ma per ora non vuole esporsi. Parlerà domenica, all' assemblea nazionale del Pd. Dirà che questa legge è attesa da tante persone, che è una questione di civiltà. Ma, proprio per questo, bisogna puntare all' obiettivo - regolare le convivenze dello stesso sesso - senza impuntarsi su temi che, peraltro, trovano la maggioranza degli italiani contrari. Se non ci sono i numeri per approvare la stepchild, pace. Ma sarà l' Aula a deciderlo, non il Pd.