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    "È VERGINE... SÌ, DI MASCHI OCCIDENTALI! – BARBARA COSTA: “QUESTO BOCCIOLO ASIATICO SI CHIAMA CHU MENG SHU, HA 22 ANNI, ED È TRA LE ATTRICI HARD DI PUNTA DI 'MODEL MEDIA GROUP', LA PARTNERSHIP DEL PORNO CHE USA E CINA (E TAIWAN) HANNO DA POCO STIPULATO PER PENETRARSI A VICENDA I MERCATI PORNO. FINORA LE SUE ACERBE CURVE DELICATE SI SONO CIMENTATE NEI RUOLI DA STUDENTESSA A DIVISA SCACCHI E MUTANDINA BIANCA, DA INFERMIERINA, RIEMPIENDO OGNI…”


     
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    Barbara Costa per Dagospia

     

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    Questa qui è vergine… sì, di maschi occidentali! Ma, al momento del passaggio di queste mie righe, l’imene della curiosità verso il pene dell’Ovest sarà stato spezzato, e di sospiri e grida di godute orgasmiche colmato e quasi di certo non sfamato: perché le prime ineditissime scene tra la nuova stellina del porno orientale con 2 stalloni americani sono stabilite, e noi le vedremo presto.

     

    Questo bocciolo asiatico che già in foto sveglia spermatiche e squirtanti ponderazioni si chiama Chu Meng Shu, ha 22 anni, ed è tra le attrici hard di punta di "Model Media Group", la partnership del porno che USA e Cina (e Taiwan) hanno da poco stipulato per penetrarsi a vicenda i mercati porno. Mica starete appresso alla guerra che, secondo gl’impettiti analisti, per Taiwan USA e Cina stanno per farsi, ma va là, siamo più cinici e concreti: business is business!

     

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    Contano soldi e profitti, i soldi e i profitti che chi vince una guerra si fa, e si sa, ma, se con chi non vai d’accordo ci firmi ottimi contratti di collaborazione porno, dove i soldi ci stanno e si fanno, il guadagno è maggiore! Porno e patta e non inosservati emolumenti pure per porno attrici come Chu Meng Shu, la quale è nel porno da un anno, è taiwanese di Taoyuan, e prima di darsi al porno faceva la cameriera. Il suo visetto leziosamente infantile ha finora spaccato il video di circa 30 scene, ognuna girata con attori e attrici dell’Estremo Oriente.

     

    A gennaio "Model Media Group" è stata invitata agli Oscar del Porno americani. È giunta a Las Vegas con una decina di attrici della sua scuderia e, tra loro, Chu Meng Shu. La ragazza non sa una parola di inglese ed è stata tutto il tempo scortata dalla sua interprete. Ha rilasciato frasi di spergiurato amore nei confronti degli uomini occidentali, “che mi immagino e mi fantastico molto diversi dagli asiatici… io finora ho girato con partner bravissimi, ma così seri, troppo compassati, fuori dal set.

     

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    Gli occidentali sono più aperti, più estroversi, non vedo l’ora di far scene con loro. Me li sogno vivaci”. E vivaci e di sicuro, Chu Meng, sono i peni e i pacchi interi di Nathan Bronson e Codey Steele, i primi 2 attori porno USA con cui risulti prenotata per girare!!! Chu Meng Shu dice di amare il porno, e che è per nulla pentita di aver cambiato radicalmente lavoro, e vita. Per giunta per lei è importantissimo presentarsi su un set “fresca ogni volta che giro”, e per cortesia, date a Chu Meng “ruoli sempre diversi con cui misurarmi”.

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    E come no. Finora le sue acerbe curve delicate si sono cimentate nei ruoli da studentessa a divisa scacchi e mutandina bianca, da infermierina, riempiendo ogni casella tra i cliché. Stesso discorso per la collega di agenzia Xia Qing Zi (ovvero "estate di sole"), nel porno da 4 anni, oltre 200 scene all’attivo, anche lei di Taiwan e arcistufa di girare solo con asiatici e solo porno asiatico dove la drammaticità, spinta fino al pianto, va di pari passo col sesso in quanto donna piangente ma godente rende arciduro il pene dell’ orientale cliente (e ha buon mercato in Giappone).

     

    Non so fino a che punto il porno americano punti sullo stereotipo dell’orientale asservita da porno soggiogare, tema che pure da noi non scema a trend, e che però trova l’opposizione della nuova ondata di attrici porno, che di dare il loro nome, volto e corpo a queste banalità ne hanno zero intenzione. O almeno, questo è quanto sostengono le attrici porno orientali americane di seconda e terza generazione. Che Chu Meng Shu la pensi diversamente? O è una a cui frega niente del politicamente corretto corrente, e che, dietro cospicuo cachet, ti porno gira pure le scene le più aberranti, più illecite, ovunque le guardi scomodanti, e che proprio per il loro fastidio attizzano le voglie – e le carte di credito – di porno fruitori tra i più, nella vita formale e quotidiana, irreprensibili…?

     

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    Il porno ha nella sua anima la più arcana e sincera il potere di dar fastidio. Mostra e stuzzica la parte di noi la più oscena, la più eticamente indegna. Quante volte, felici, siamo consapevolmente precipitati su video porno ignominiosi e che sono l’opposto in cui crediamo, teniamo, e professiamo? Non lo saprà mai nessuno, e per questo, presto, lo rifaremo. È una legge del porno. In ciò sta la sua mira, in ciò sta la sua nitida natura. Chissà in quali e quante spietate e infernali tentazioni cadrà – e ci farà cadere – Chu Deng Shu…

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