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    “LA MIGLIORE ESPRESSIONE D'AMORE? FARSI SPOSARE A LAS VEGAS DA UN FINTO ELVIS” - NEL SUO NUOVO LIBRO, “LOVE”, IL MARCHESE FULVIO ABBATE EVOCA LA SUA EDUCAZIONE SENTIMENTALE: “IL BORDELLO È STATO PER MONTANELLI QUELLO CHE PER GLI UOMINI DELLA MIA ETÀ È STATO L'ARRIVO NELLE CITTÀ DELLE TRANS CHE, A DIFFERENZA DELLE PROSTITUTE STORICHE, HANNO DATO AGLI UOMINI UNA SENSAZIONE DI GRANDE AMOREVOLEZZA”


     
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    Barbara Tomasino per “Libero quotidiano”

     

    FULVIO ABBATE - LOVE FULVIO ABBATE - LOVE

    Il suo ultimo libro - nelle sue parole - non è un romanzo né un saggio, ma un discorso generale sull' amore, «una riflessione filosofica che procede per immagini su tutte le occorrenze, le circostanze dell' amore». LOve (La nave di Teseo, pp. 437, euro 19) dello scrittore Fulvio Abbate è un racconto sentimentale e carnale che procede per luoghi, simboli, ossessioni, miti, aneddoti autobiografici.

     

    Tra le pagine aleggia, con un velo di nostalgia, la giovinezza dell' autore e di quelli della sua generazione, l' età in cui tutto è vissuto con vibrante intensità, dove ogni incontro lascia il segno di un rito di passaggio. «La carica di attesa che investi a 20 anni non è la medesima che a 30, 40 o 50 anni. Quando a 20 anni aspetti la ragazza del tuo primo appuntamento che appare dai vetri della portineria, pensi che apparirà sotto una luce fosforescente; con il tempo, anche per sfuggire all' ansia, questo tipo di attesa è meno drammatizzata», afferma Abbate.

    fulvio abbate e corinne fulvio abbate e corinne

     

    Una strada di Roma, una portineria, l' immagine del toro meccanico delle giostrecosa ci dice tutto questo dell' amore? «Il toro è una metafora, ho provato a spiegare la condizione dell' innamorato, che è una condizione che ha a che fare con la fragilità, con l' insicurezza, con l' attesa. Anni fa nei luna park c' era questo aggeggio meccanico e tu dovevi piegare le corna del toro per raggiungere un punteggio. Le categorie erano tre: debole, forte, fortissimo.L' ultimo punteggio della categoria debole era innamorato, questo perché quando si è innamorati si è inermi».

     

    I luoghi hanno una valenza solo autobiografica?

    «No, hanno una valenza universale: persino l'oggetto più insignificante si può caricare di un valore quasi sovrannaturale. Nel caso delle portinerie c'è la memoria adolescenziale delle feste cui si andava colmi di speranza di essere accolti, e la portineria era una sorta di rampa di lancio di questo desiderio».

    fulvio abbate fulvio abbate

     

    Un simbolo che ricorre nel libro è Lilli Carati, una figura bellissima e tragica che ha segnato l'immaginario - soprattutto maschile - alla fine degli anni '70.

    «Per ragioni generazionali il cinema pensò di fare di questa ragazza giovanissima una grande diva. Avere vent'anni è il film che sento più vicino perché racconta un mondo che ho vissuto in prima persona, quello della contestazione del '77. Prescindendo da come la sua vita sia stata tragica, solo chi ha memoria del sorriso, del volto di Lilli Carati con la goccia indiana sulla fronte, può avere chiara cosa sia stata l' irresistibilità femminile».

    FULVIO ABBATE FULVIO ABBATE

     

    Un altro film che ha segnato la sua breve carriera è Il corpo della ragassa, tratto dal romanzo di Gianni Brera. Che rapporto c' era tra loro?

    «Gianni Brera ha cercato di accompagnarla come una sorta di padre incestuoso in questa carriera che, citando Majakóvskij, come il battello dell' amore si è infranta sullo scoglio della realtà».

     

    Un'altra figura tragica che compare nel libro è il poeta Rimbaud.

    «Non mi sono mai perdonato d'aver regalato una copia del tascabile delle poesie di Rimbaud, edizione Feltrinelli, quella col profilo del poeta a china in copertina, a una certa Yvonne, nel 1975. Non se la meritava. Da allora, ogniqualvolta trovo sulle bancarelle quella edizione delle poesie, la acquisto, come a voler sanare l'errore. Ne ho 18 copie».

     

    fulvio abbate fulvio abbate

    Oggi il sesso è visto con sospetto dalla letteratura, ma il Novecento è pieno di straordinari esempi da Miller a Bukowski. Siamo più puritani?

    «A me è venuto naturale ad un certo punto della mia carriera parlare dei luoghi del sesso, senza rifarmi ad alcun modello, ho solo citato un personaggio, Brenda Venus, che è stata da giovanissima amante di Henry Miller alla fine dei suoi giorni, e a cui lo scrittore ha dedicato diverse lettere poi raccolte in un volume. L' erotismo in letteratura viene racchiuso in un genere, forse per moralismo, e l' ultimo esempio davvero significativo proviene dalla Francia, La vita sessuale di Catherine M.»

     

    UN GIOVANE FULVIO ABBATE UN GIOVANE FULVIO ABBATE

    La legge Merlin compie 60 anni e ancora risuonano le battute sferzanti di Indro Montanelli sulla chiusura delle case di tolleranza. Che ne pensa?

    «La mia generazione non può avere percezione del bordello perché non l'ha vissuto, ha invece una percezione reale dell' irruzione delle transessuali nelle nostre strade. Il bordello è stato per Montanelli e Buzzati - che ha scritto un libro intitolato Un amore, dove il protagonista si innamora di una prostituta - quello che per gli uomini della mia età è stato l'arrivo nelle città delle trans che, a differenza delle prostitute storiche, hanno dato agli uomini una sensazione di grande amorevolezza. Come ho scritto in un romanzo del '92, sembrava dovessero cucire con le loro mani il corredo di noi maschi».

     

    Lei si è sposato a Las Vegas, la celebrazione di un amore o la quintessenza del kitsch?

    «Mi sono sposato nella Graceland Wedding Chapel con un Elvis imbolsito. Noi in Europa erroneamente pensiamo che Elvis sia stato solo un cantante, se invece lo guardiamo con gli occhi degli Stati Uniti scopriamo che è stato il Cristo e il Re Sole d' America allo stesso tempo. Sebbene si trattasse di un sosia, è come se fossimo stati sposati da un papa».

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