Aldo Fontanarosa per www.repubblica.it
La macchina dei trasferimenti dei giornalisti di Mediaset - da Roma a Milano - si è rimessa inesorabilmente in moto. Dal 30 settembre del 2020, da domani, 15 cronisti dell'agenzia interna NewsMediaset (ora nella Capitale) dovranno prendere servizio a Cologno Monzese, a Milano, in Lombardia.
pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018
L'azienda ha rinviato il loro trasferimento di un mese - da fine agosto a fine settembre - per l'emergenza Covid-19. Ora però, secondo il Biscione, il tempo è scaduto: gli spostamenti devono essere fatti. Loro, i giornalisti, provano ancora a resistere e si appellano a Silvio Berlusconi proprio in nome della pandemia, che non si è certo fermata.
In una lettera al fondatore di Mediaset, i 15 cronisti (delle redazioni Cronaca, Esteri e Sport) ricordano la difficile guarigione di Berlusconi dal coronavirus. Quindi spiegano che dovranno prendere servizio a Milano "proprio mentre nel Paese la curva dei contagi cresce di giorno in giorno e si vive il timore di una nuova ondata".
I giornalisti aggiungono che il trasferimento a Milano, mentre le famiglie restano a Roma, li trasformerà in dei "pendolari", con tutti i rischi connessi ai viaggi in aereo e in treno. Certo, questi cronisti possono anche spostare i figli a Milano. Ma il trasloco avverrebbe in un momento di caos e incertezza per le scuole.
berlusconi mediaset
"Caro Presidente - si legge ancora nella lettara - lei ha ricordato che fino a quando la circolazione di questo virus non sarà debellata, ognuno di noi, pur agendo con la più grande prudenza, è esposto al rischio di essere contagiato e di contagiare gli altri. Siamo sicuri che lei comprenderà il nostro senso di smarrimento, così come le paure per il futuro".
"Per questi motivi ancora auspichiamo che l’azienda Mediaset riaggiorni il tema dei trasferimenti a quando le condizioni generali saranno più sicure per tutti". Il rinvio avrebbe un senso anche perché l'azienda incoraggia a fare lo smart working. Se dunque lavorare da casa è la soluzione auspicabile perché non tenere almeno alcune di queste persone a Roma, nella loro cttà?