Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
BERLUSCONI RUBY BUNGA BUNGA
A più di nove anni dall’iscrizione nel registro degli indagati, dopo sei anni di udienze con rallentamenti e rinvii continui e dopo due assoluzioni nei filoni satellite a Siena e Roma, Silvio Berlusconi viene assolto «perché il fatto non sussiste» dal reato di corruzione in atti giudiziari anche nel processo Ruby ter.
La Procura aveva chiesto la condanna a 6 anni di carcere senza attenuanti accusandolo di aver comprato il silenzio o le falsità di una ventina di «olgettine» che, a partire dal 2011, testimoniarono nei processi Ruby 1 e Ruby 2 sulle cene e i dopocena del «bunga bunga» ad Arcore. Un esito legato a ragioni «esclusivamente giuridiche», precisa in una nota Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano.
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[…] Ha pesato come un macigno l’ordinanza con cui a novembre 2021 il tribunale accolse l’eccezione del difensore del Cavaliere, l’avvocato Federico Cecconi, artefice principale del successo, secondo il quale nei Ruby 1 e 2 le olgettine dovevano essere interrogate come indagate assistite da un avvocato, non come testimoni.
Questo rende inutilizzabili le loro dichiarazioni nel Ruby ter. Roia conferma che nei due processi c’erano già «indizi non equivoci a loro carico» di una possibile corruzione. Non potendo essere considerate semplici testimoni in quei procedimenti, cadono dunque la falsa testimonianza e la corruzione in atti giudiziari. Già negli anni del Ruby 1, Berlusconi aveva detto che aiutava le ragazze per danni avuti dalle indagini. […] I pm attendono le motivazioni tra 3 mesi per valutare se fare appello. «Le prove, dal nostro punto di vista, ci hanno dato la convinzione, che rimane, che ci siano state le false testimonianze e la corruzione», dice il procuratore aggiunto Siciliano. […]
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