• Dagospia

    NELL'AUTUNNO DEL 2024 I DUE NUOVI RIGASSIFICATORI ITALIANI SARANNO OPERATIVI - LA SCADENZA PIÙ LONTANA RIGUARDA L'IMPIANTO DI RAVENNA, MENTRE NEL CASO DI PIOMBINO LA SNAM PREVEDE TEMPI PIÙ STRETTI: APRILE 2023 - L'INCOGNITA È L'OPPOSIZIONE DEI PIOMBINESI, CHE VEDE SCHIERATI CONTRO IL RIGASSIFICATORE ANCHE I PARTITI CHE A ROMA APPOGGIANO IL PROGETTO – LE STRUTTURE LAVORERANNO 10 MILIARDI DI METRI CUBI ANNUI: SOSTITUIRANNO OLTRE UN TERZO DELL'IMPORT PRE-BELLICO DI METANO RUSSO (29 MILIARDI DI METRI CUBI)…


     
    Guarda la fotogallery

    Luigi Grassia per “la Stampa”

     

    COME FUNZIONA UN RIGASSIFICATORE COME FUNZIONA UN RIGASSIFICATORE

    Draghi calcola che nell'autunno del 2024 tutti e due i nuovi rigassificatori italiani saranno operativi. La scadenza più lontana riguarda l'impianto di Ravenna, mentre nel caso di Piombino la Snam, proprietaria di entrambe le strutture, prevede tempi ancora più stretti: aprile 2023. Purtroppo il termine è oltre il prossimo inverno, che sarà il più difficile da superare, ma in ogni caso si stratta di tempi da record, anche grazie a procedure di autorizzazione accelerate, sul modello del ponte di Genova.

     

    I 120 giorni fissati dal governo per l'iter si dovrebbero concludere a Piombino il 29 ottobre. L'incognita non sono i pochi mesi di lavori tecnici che seguiranno, ma l'opposizione dei piombinesi, che vede schierati contro il rigassificatore anche i partiti che a Roma appoggiano il progetto; il fronte del no è guidato dal sindaco, che è di Fratelli d'Italia ma dietro di sé ha quasi l'intero spettro politico locale.

    rigassificatore 4 rigassificatore 4

     

    Più in fretta di noi ha fatto la Germania che ha ordinato 4 nuovi rigassificatori galleggianti e di uno incomincerà i lavori già dal 1° settembre; un altro verrà costruito accanto a una centrale nucleare. Complessivamente i rigassificatori operativi nel mondo sono circa 130, e due (incluso il maggiore d'Europa) si trovano a Barcellona, che non sembra averne patito danni né ambientali né d'immagine.

     

    I due rigassificatori italiani lavoreranno 10 miliardi di metri cubi annui, cioè sostituiranno oltre un terzo dell'import pre-bellico di metano russo (29 miliardi di metri cubi).

    PROTESTA CONTRO IL RIGASSIFICATORE PROTESTA CONTRO IL RIGASSIFICATORE

    Il porto di Piombino è stato scelto come sede di un rigassificatore galleggiante perché dispone di connessioni con la rete del gas già quasi adeguate, anche se dovranno essere realizzati altri 8 km di tubi, mentre a Ravenna il rigassificatore sarà in mezzo al mare e richiederà più lavori, in particolare 40 chilometri di nuove tubature, fra cui 12 km sott' acqua.

     

    Snam ha comprato i due rigassificatori a prezzi fra i 300 e i 400 milioni di euro. Il fatto che siano galleggianti, anziché impianti fissi a terra, agevola la possibilità di una rivendita futura (come chiede il programma del centrosinistra).

     

    Fra i possibili problemi legati al rigassificatore di Piombino c'è l'intralcio con il traffico navale nel porto; i sostenitori del progetto osservano però che si tratta al massimo di 4 ore di operazioni alla settimana, che si possono svolgere anche di notte. Un'altra fonte di preoccupazione è la sicurezza, benché l'esperienza di 130 strutture operative nel mondo non sembri giustificare timori.

    rigassificatore 2 rigassificatore 2

     

    L'impatto ambientale riguarda l'acqua di mare che viene prelevata dai refrigeratori per rigassificare il metano liquefatto e poi viene restituita al mare a 7 gradi in più della temperatura originaria. Chi approva il progetto sottolinea che negli scambiatori di calore l'acqua e il metano (peraltro non inquinante) non vengono a contatto, e sostiene che dopo il rilascio il differenziale di temperatura si azzera rapidamente.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport