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    NELLA BATTAGLIA SU DIESEL E BENZINA, L’ITALIA SBRAITA E BERLINO DECIDE – IL GOVERNO TEDESCO È CONTRARIO ALL'ACCORDO EUROPEO CHE BLOCCA LA PRODUZIONE DI AUTO INQUINANTI DAL 2035. E CHIEDE DI ESCLUDERE DAL BANDO I COMBUSTIBILI SINTETICI ED ECOLOGICI. È PROBABILE CHE DOMANI, A BRUXELLES, VENGA TROVATO UN ACCORDO. A QUEL PUNTO L'ITALIA SI TROVEREBBE SOLA CON POLONIA E BULGARIA NELL’OPPOSIZIONE ALLA RIFORMA – SULLE VETTURE ELETTRICHE IL GOVERNO MELONI FINORA È RIMASTO FERMO: NON SONO STATI RINNOVATI GLI INCENTIVI E I BANDI PER LE COLONNINE DI RICARICA RISCHIANO DI ESSERE UN FLOP…


     
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    1 – STOP AI MOTORI TERMICI. LA GERMANIA: “SALVIAMO GLI ECO-FUEL”

    Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

     

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    Sullo stop alla vendita delle auto a benzina e diesel a partire dal 2035, l’Italia rischia un vittoria di Pirro. Ieri il Coreper – il Comitato dei 27 ambasciatori incaricato di preparare le riunioni del Consiglio europeo – ha fatto slittare la decisione finale a domani. Ma più che l’altolà italiano, è stata la Germania a provocare il rinvio. E infatti la trattativa principale si sta concentrando proprio sulla richiesta di Berlino: ossia escludere dal bando i combustibili sintetici ed ecologici. […]

     

    gilberto pichetto fratin in difficolta con l auricolare gilberto pichetto fratin in difficolta con l auricolare

    L’addio tra dodici anni ai motori termici, quindi, sta nelle mani della Germania. Il “no” del nostro Paese, quello polacco e l’astensione bulgara, infatti, da soli non basterebbero a comporre una minoranza di blocco. Solo l’aggiunta del veto tedesco impedirebbe di raggiungere il quorum necessario (il 55% degli Stati - 15 su 27 - che devono rappresentare il 65% della popolazione).

     

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    Ma un accordo sugli “e-fuel” sembra a portata di mano. Considerando che per il governo tedesco, composto anche dai Verdi, potrebbe essere molto complicato far naufragare un pezzo importante del pacchetto europeo sulla transizione ecologica e sulla decarbonizzazione.

     

    […] Il governo Meloni, però, canta vittoria. «Con il nostro no – esulta il ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso – abbiamo svegliato l’Europa. Dobbiamo convincere le istituzioni Ue ad agire con maggiore pragmatismo, secondo una visione più adeguata alla realtà, alla sfida della transizione ecologica e industriale ». […]

     

    2 – IL GOVERNO SCARICA L’ELETTRICA

    Estratto dell'articolo di Diego Longhin per “la Repubblica”

     

    adolfo urso adolfo urso

    Il tentativo di far saltare il regolamento che dal 2035 fermerà la vendita di auto a benzina e diesel, aprendo così l’era elettrica della mobilità in Europa, per il governo Meloni non è solo un modo per iniziare la campagna elettorale per le europee 2024 sul fronte caldo delle quattro ruote. È anche un modo, tra ritardi, dubbi e inciampi, per nascondere ciò che il governo non ha ancora fatto per sostenere il comparto.

     

    Il ministro alle Imprese e al Made in Italy Adolfo Urso, dopo il tavolo automotive di inizio dicembre e una riunione su Stellantis del 14 febbraio, non ha ancora presentato una proposta su come riorganizzare gli incentivi per l’acquisto delle auto nuove. E se si parla di politiche industriali le misure e i fondi (8,7 miliardi fino al 2030 di cui 2,25 per gli incentivi) sono quelli di Draghi.

     

    colonnine ricarica macchine elettriche colonnine ricarica macchine elettriche

    […] Il ministro non ha nemmeno redistribuito i soldi avanzati nel 2022: 250 milioni di euro che andrebbero a rimpolpare lo stanziamento 2023, 630 milioni, già deciso dall’esecutivo Draghi. Il totale dei fondi, 880 milioni, riattiverebbero, almeno in parte, la dotazione per gli incentivi per l’acquisto delle auto a benzina e diesel a basse emissioni: i 150 milioni messi sul piatto si sono esauriti in meno di un mese. Il ministero dovrebbe rendere anche più appetibili gli incentivi per le vetture a batteria e ibride plug-in.

     

    [...] Dal 5 ottobre, data della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, non si hanno più notizie del bonus (40 milioni) dedicato ai condomini e ai private. Misura decisa dal governo Draghi ad agosto 2022: copertura l’80% della spesa per l’acquisto e l’installazione per un massimo di 1.600 euro, se è un intervento di un privato, o 8.000 se è del condominio.

     

    gilberto pichetto fratin 1 gilberto pichetto fratin 1

    E rischiano di essere un flop i bandi legati alla prima tranche di fondi Pnrr, in tutto 713 milioni di euro, per installare 21 mila colonnine su strade urbane ed extraurbane. Intervento che fa capo al ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. La prima assegnazione di 237 milioni scadrà al 30 giugno. «Tra ritardi e necessità di autorizzazioni - dice Francesco Naso, segretario di Motus–E, associazione delle imprese che si occupano di mobilità elettrica - non si farà in tempo. E poi è sbagliato il concetto: perché privilegiare le pompe di benzina? Ricaricare l’auto non è come fare rifornimento». [...] 

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