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    NELLA CASA DEL NON VEDO E NON SENTO – ORRORE IN UNA CASA FAMIGLIA NEL VERCELLESE DOVE UNA 16ENNE È STATA RIPETUTAMENTE ABUSATA DA ALTRI MINORENNI MENTRE GLI EDUCATORI FACEVANO FINTA DI NON SAPERE, NONOSTANTE LE SUE DENUNCE – IN UN VIDEO RIPRESO CON UN IPAD IN UNA CAMERA DELLA STRUTTURA UN RAGAZZO BLOCCAVA LA VITTIMA E LA MINACCIAVA: “VOGLIO VEDERE COME REAGISCI SE QUALCUNO TI STUPRA…”


     
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    Andrea Zanello per “la Stampa”

     

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    «Voglio vedere come reagisci se qualcuno ti stupra». Un ragazzo blocca una sedicenne e le alza la maglietta. Tutto è ripreso in una delle camere della casa famiglia Vittoria di Caresana, nel Vercellese.

     

    La struttura, che ospitava minori dai 14 anni in su, ieri mattina all' alba è stata messa sotto sequestro preventivo con un blitz della polizia. Nel video, trovato in un tablet, acquisito come prova dalla Procura di Vercelli, non c' è violenza sessuale.

     

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    Ma la ragazza ha raccontato di essere stata abusata più volte nella struttura da altri ospiti, ragazzini italiani e stranieri che da ieri sono stati trasferiti. Lei, dopo aver parlato con i magistrati, era stata portata in un' altra comunità. Ha raccontato l' escalation di abusi e violenze, partite con il gioco dell' obbligo e della verità.

     

    I conti con una vita in salita aveva iniziato a farli da tempo: in quella comunità era finita perché il padre la maltrattava. Ma a casa Vittoria ha trovato un altro inferno. Sopportato dallo scorso febbraio fino a maggio, quando è scappata. Alla sorella che le chiedeva conto della fuga ha confidato gli abusi. Con la denuncia è partita l' indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Pretti e affidata agli uomini della squadra mobile della questura di Vercelli.

    casa famiglia Vittoria di Caresana, nel Vercellese casa famiglia Vittoria di Caresana, nel Vercellese

     

    La ragazzina, sentita in audizione protetta, è stata giudicata attendibile. Ha ripercorso un vortice di violenze verbali, psicologiche, fisiche e sessuali. Era arrivata a isolarsi, non usciva più dalla sua camera per la paura di quanto le potesse accadere. Il quadro è ancora più agghiacciante: cinque, tra coordinatrici e operatori della casa famiglia, erano al corrente di tutto.

     

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    La ragazzina aveva raccontato tutto: o non le hanno creduto o si sono voltati dall' altra parte. Quattro di loro erano donne. Gli uomini della squadra mobile vercellese di Gianluca Tuccillo hanno sequestrato i registri di consegna individuali, una sorta di dossier dei ragazzi, in cui erano annotati i racconti della sedicenne.

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    Il diario Le coordinatrici, secondo le intercettazioni degli inquirenti, hanno cercato di insabbiare tutto. Nel diario della ragazzina invece si legge tutta l' amarezza di richieste di aiuto rimaste inascoltate. Addirittura una delle persone indagate le avrebbe detto che era colpa sua: «Devi essere tu a vestirti in maniera meno provocante».

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    A confermare tutto invece è stata un' altra ospite della comunità, una quindicenne. Anche lei presa di mira, ma senza arrivare alle violenze raccontate dalla ragazza che ha dato il via all' inchiesta.

     

    Per i 5 indagati, tra i 52 ed i 28 anni, il gip ha disposto il divieto temporaneo di esercitare qualunque attività a contatto con i minori, sia a livello operativo sia in altre formazioni sociali di qualunque tipo.

     

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    Le accuse sono per tutti, in forma omissiva, di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata in concorso. Degli autori materiali delle presunte violenze si occupa invece la Procura dei minori di Torino.

    Sono in atto accertamenti su almeno quattro ex ospiti della struttura che ai tempi dei fatti contava 11 minori.

     

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    La casa famiglia Vittoria era già stata oggetto di ispezioni da parte della Procura dei minori ed era emerso un ambiente promiscuo. «Aspettiamo gli esiti delle indagini - hanno fatto sapere dalla Cooperativa Sociale Elleuno, che gestisce la struttura - abbiamo assoluta fiducia nella magistratura».

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