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    NELLA GIORNATA DEGLI ZERO A ZERO RIDE SOLO SPALLETTI FRENATONA SCUDETTO: DOPO INTER-JUVE, PARI ANCHE DI NAPOLI E ROMA - A VERONA IL CHIEVO RINGRAZIA SORRENTINO CHE PARA TUTTO E FERMA I GIALLOROSSI – IL NAPOLI NON RIESCE A SFONDARE IL MURO VIOLA- SCONCERTI AVEVA SCRITTO: "OGGI IL NAPOLI TORNERA' IN TESTA ALLA CLASSIFICA...". E INVECE LASSU' C'E' SEMPRE L'INTER


     
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    Da gazzetta.it

    mertens mertens

    Non approfitta il Napoli del pareggio fra Juve e Inter e della frenata della Roma. La squadra di Sarri è fermata sollo 0-0 dalla Fiorentina, in una gara in cui ha avuto le occasioni migliori (nel secondo tempo), ma non ha mai trovati ritmo e continuità. Primo tempo spento da parte del Napoli, tanto che le migliori occasioni capitano sui piedi di Simeone. Nella ripresa la squadra di Sarri parte con un altro piglio, ma prima Zielinski poi Mertens sprecano due chiare occasioni.

     

    SORRENTINO PARA TUTTO

    Massimo Cecchini per gazzetta.it

    Il d.s. Monchi aveva chiesto "la prova del nove" alla Roma dopo la vittoria del girone di Champions, ma stavolta i conti non tornano. Il Chievo non fa sconti e così, dopo aver fermato il Napoli sullo 0-0, impone lo stesso risultato anche ai giallorossi, che per la quarta volta in questa stagione concludono senza segnare. I giallorossi, però, possono rimpiangere le occasioni sprecate ed il fatto di aver incontrato un Sorrentino in condizione super che ha compiuto almeno quattro parate straordinarie. Se a questo uniamo che la Roma ha battuto 13 angoli a 1, ha mandato ben 12 volte in fuorigioco i rivali e ha avuto un possesso palla di quasi il 67% si capisce che la malattia al momento sembra solo una: il gol. Non a caso, con 27 reti segnate, è la squadra di vertice che fa più fatica a trovare la porta.

    sorrentino sorrentino

     

    TURNOVER — Nella ferrea logica del turnover, rispetto all'ultimo match di Coppa Di Francesco dall'inizio lascia fuori Florenzi e Perotti (acciaccati), De Rossi squalificato, Manolas e Dzeko per dare spazio a Bruno Peres, Gerson, Gonalons, Juan Jesus e l'attesissimo Schick, all'esordio da titolare. Al solito, la manovra giallorossa pencola verso sinistra, con Kolarov ed El Shaarawy pronti ad innescare il turbo ogni volta che possono. Nel primo tempo, però, i meccanismi non paiono perfettamente oliati, perché Schick non partecipa alla manovra come Dzeko e sulla fascia destra Gerson accelera assai meno di quanto dovrebbe, così il girar palla proposto da Gonalons non risulta sempre efficace anche perché in mediana Bastien e Depaoli, aiutati sempre in seconda battuta dal centrale Radovanovic, arginano bene Nainggolan e Strootman, provando poi a lanciare Inglese, Meggiorini e Birsa dietro la linea difensiva giallorossa composta da Fazio e Juan Jesus, non sempre con esiti banali. Come sempre, dove la difesa non arriva, ci pensa Sorrentino al rattoppo.

     

    L'avvio, comunque, è di marca romanista, con Nainggolan che al 3' tira alto dal limite. Sempre il belga, al 10', innesca un cross con cui Gonalons di testa impegna il portiere clivense. Occhio però che i gialloblù non dormono, e così al 12' una punizione di Birsa viene deviata da Bruno Peres, sulla palla interviene Inglese che scheggia la parte superiore della traversa, mentre lo stesso Birsa due minuti dopo conclude fuori di poco da buona posizione. La Roma si scuote. Al 22' Fazio devia di testa al lato una punizione di Kolarov, ma l'occasione vera arriva subito dopo.

     

    di francesco di francesco

    Su una palla respinta dalla difesa gialloblù fuori area interviene Kolarov che tira di prima intenzione, sulla palla interviene Schick che costringe Sorrentino alla deviazione, ma non è finita: sul pallone arriva Gerson che pare concludere a botta sicura, ma il portiere si supera e devia ancora. Il Chievo si scuote e Meggiorini, in una ripartenza, al 25' va al tiro al lato, così come Kolarov al 28'. L'ultima occasione della prima frazione però è sempre giallorossa, ma al 38' Schick sbuccia il cross radente di Kolarov.

     

    SORRENTINO SUPER — Nella ripresa la Roma parte forte, ma non inquadra mai la porta con El Shaarawy, Kolarov, Gonalons e Nainggolan. Tutto questo in 8 minuti. Il Chievo fa fatica a ripartire e solo con Radovanovic riesce ad arrivare al tiro. Ma fino a metà ripresa è quasi un monologo giallorosso, che al 15' sfiorano il vantaggio con Gonalons che, servito da Schick, costringe alla deviazione Sorrentino, che al 20' si ripete su Kolarov. Il serbo, incontenibile, al 22' mette in area un tiro cross su cui il subentrato Dzeko arriva con un ritmo di ritardo.

     

    Di Francesco tenta il tutto per tutto, tant'è che metterà anche Under per arrivata ad un 4-2-4 di pura potenza. La trazione anteriore giallorossa, però, lascia campo al Chievo, che comincia a ripartire con pericolosità. Al 23', infatti, Inglese trova Cacciatore che al volo conclude fuori di poco e lo stesso attaccante, al 28' libera Birsa da buona posizione ma lo sloveno tira alto. Segnalato un controllo Var sempre al 28' per un mani di Tomovic in area su cross di Dzeko (la palla era già uscita), al. 30' è Meggiorini a impegnare Alisson. La Roma però fa un ultimo sforzo, però al 34' Dzeko sciupa da due passi su cross di Nainggolan, mentre al 37' tocca a Sorrentino fare l'ultimo miracolo di piede su tiro di Schick deviato in modo spiazzante da Tomovic. L'ultimo vero brivido però è per Alisson, perché al 38' Cacciatori trova Birsa sul dischetto, però ancora una volta lo sloveno conclude alto. Gli ultimi fuochi giallorossi - con Dzeko e Perotti - finiscono innocui fra le braccia di Sorrentino. Morale: la Roma è la vincitrice morale del match, ma nel calcio questo significa nulla. Se il Chievo è da applaudire per ordine e convinzione, i giallorossi devono ritrovare vena in attacco se vogliono assaltare il cielo.

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    UNA GARA BRUTTA

    Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

     

    È un risultato importante, complesso, per entrambe le squadre.

    Non ha segnato nessuno, cosa particolarissima, era successo solo una volta su trenta partite complessive (Napoli-Inter 0-0). Una partita brutta che solo la Juve ha cercato di vincere e senza nemmeno troppa insistenza. L' Inter non ha tirato mai in porta, non so quale fosse la strategia, sul campo, in area, non c' è mai arrivata.

     

    Abbiamo fatto tanta confusione per poco. Non c' è stato calcio di livello da nessuna delle due parti. Il primo tempo è passato dietro una traversa di Mandzukic quasi a tradimento. Il resto ha dato più insistenza alla Juve ma senza teorie particolari. È come se Allegri avesse voluto mostrare ai suoi che l' Inter non faceva così paura e solo dopo abbia cercato di batterla. Ma non ne ha avuto la forza. Almeno in difesa l' Inter è stata all' altezza del suo campionato. Non credo ci siano da trovare troppe spiegazioni tattiche. Erano due squadre solide, che si temevano molto e pensavano alla stessa maniera. È mancato l' episodio che doveva cambiare la strada, tutto è rimasto discretamente pallido. Il futuro non c' entra, ognuna farà il suo cammino, la partita stavolta è stata solo una parentesi. Non ci sono morali. Si voleva soprattutto non perdere, entrambe le squadre alla fine ci sono riuscite. Il campionato resta in mano di altre partite, ma nell' epoca dei più forti un pareggio assomiglia anche a una mezza sconfitta comune. Oggi il Napoli tornerà in testa alla classifica, cioè, probabilmente, tornerà a nuova vita proprio nel suo momento peggiore . Non c' è stato Icardi, mai raggiunto da una giocata possibile.

     

    Quasi la stessa cosa per Higuain. Il migliore è stato Pjanic di cui ho contato cinque errori consecutivi nei passaggi nel secondo tempo.

    Era solo il più evidente nel tran tran. Il resto è stata una buona lentezza complessiva e molti errori tecnici. Forse chiedevamo troppo. Forse il risultato giova più all' Inter, ma non ne esce benissimo nessuno. Tranne Napoli e Roma se oggi fanno quello che di solito fanno contro le squadre normali (Fiorentina e Chievo).

     

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