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    “NELLA STIVA ERANO AMMASSATI IN PIÙ DI 150 PERSONE" - LE TESTIMONIANZE DEI SOPRAVVISSUTI AL NAUFRAGIO DI MIGRANTI IN CALABRIA CHE HA PROVOCATO 64 VITTIME (TRA CUI UNA VENTINA DI BAMBINI) E DECINE DI DISPERSI: "IL MOTORE È ANDATO IN FUMO, GLI SCAFISTI AVEVANO CHIESTO A OGNUNO DI NOI CIRCA 8MILA EURO”- FRONTEX AVEVA SEGNALATO IL BARCONE CON CIRCA 200 PERSONE A BORDO. LA PROCURA DI CROTONE VALUTA PROFILI DI OMISSIONE DI SOCCORSO...


     
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    naufragio migranti coste calabria cutro naufragio migranti coste calabria cutro

    (ANSA) - "Nelle tarde ore di sabato, un aereo di Frontex che sorvegliava l'area italiana di ricerca e soccorso nell'ambito dell'operazione Themis ha avvistato un'imbarcazione pesantemente sovraffollata che si dirigeva verso le coste italiane: come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato tutte le autorità italiane dell'avvistamento". Lo riporta un portavoce di Frontex all'ANSA. "Il nostro aereo ha continuato a monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante", aggiunge.

     

     

    I VERBALI CHOC

    Estratti www.corriere.it

     

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    Aumenta il numero delle vittime del naufragio di migranti avvenuto domenica scorsa a Steccato di Cutro, nel crotonese. All’alba di oggi i soccorritori hanno rinvenuto il corpo di un uomo sulla spiaggia di Steccato. Si tratta della vittima numero 64 della strage (di questi solo 23 sono stati identificati). Le ricerche andate avanti per tutta la notte procedono anche nella giornata di oggi.

     

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    Un turco e due pakistani

    Intanto dai verbali emergono le testimonianze fatte dai superstiti agli investigatori che hanno permesso di individuare i tre presunti scafisti accusati di aver condotto dalla Turchia all’Italia, nonostante le condizioni proibitive del mare, il barcone carico di migranti. Si tratta di un cittadino turco e due pachistani, sospettati di aver chiesto a ciascun migrante, per il viaggio di morte, circa ottomila euro.

     

    «L’avaria dopo poche ore»

    naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1 naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1

    Ecco come inizia il racconto di un uomo siriano raccolto dai carabinieri: «Ho lasciato la Siria nel 2015 per raggiungere la Turchia dove ho vissuto per otto anni. Tramite Facebook ho contattato tale Abo Naser, palestinese conosciuto tramite un amico il quale ha organizzato questo viaggio». Continua il siriano: «Iniziato il viaggio, dopo alcune ore la barca ha avuto una avaria ed il personale e l’equipaggio ha fatto arrivare una seconda imbarcazione sulla quale siamo risaliti» (ma su questo particolare non c’è certezza ancora, ndr).

     

    L’uomo fa anche una descrizione di uno degli scafisti arrestati e tradotti ieri in carcere. «La seconda imbarcazione è arrivata con quattro persone a bordo ed era guidata da un turco e da un siriano. Ricordo che il siriano era di corporatura robusta ed era anche un meccanico. Poi c’era anche un altro turco che aveva un tatuaggio sullo zigomo destra che non guidava ma dava ordini a tutta l’imbarcazione. Mi è sembrato una sorta di capo perché dava gli ordini agli altri. Poi c’erano due pakistani, uno che era quello che ha gestito lo spostamento da Izmir alla prima barca».

     

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    Un’altra testimonianza mette a fuoco gli ultimi concitati momenti prima della tragedia. «Circa quattro ore prima dell’urto della barca è sceso nella stiva uno dei due pakistani e ci ha detto che dopo tre ore saremmo arrivati a destinazione. Lui si è ripresentato un’ora prima dello schianto dicendoci di prendere i bagagli e prepararci a scendere che eravamo quasi arrivati. All’improvviso il motore ha iniziato a fare fumo, c’era tanto fumo e puzza di olio bruciato. La gente nella stiva iniziava a soffocare e a salire su. Ho fatto in tempo ad afferrare mio nipote e a salire in coperta dopo di che la barca si è spezzata e l’acqua ha iniziato a entrare. Quando sono salito senza più riscendere sotto c’erano circa 120 persone tra donne e bambini». A quel punto, gli investigatori gli chiedono cosa hanno fatto gli scafisti. Ecco la risposta: «Ho visto che il siriano e due turchi hanno gonfiato un gommone e sono scappati. Non ho visto cosa ha fatto il turco con il tatuaggio sullo zigomo perché ho pensato di mettere in salvo mio nipote».

     

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