Nic.Car. per “la Stampa”
LE PREVISIONI ELETTORALI DEL CENTRODESTRA - 5 AGOSTO 2022
Quasi un cappotto, nelle stime e nelle speranze del centrodestra. Un'Italia in gran parte blu, con qualche sparuta isola rossa. Si presenta così la cartina del nostro Paese, su cui sono stati segnati i collegi considerati sicuri e quelli in cui il centrosinistra viene dato in vantaggio. Una simulazione su cui stanno lavorando i rappresentanti dei partiti della coalizione, che devono mettersi d'accordo sulla divisione dei collegi uninominali, in base alla loro contendibilità.
Secondo questo schema, Letta, Calenda e i futuri alleati avrebbero solo 5 collegi blindati al Senato e una decina alla Camera. Poi si prevedono una ventina di collegi incerti per palazzo Madama e circa il doppio per Montecitorio. Il resto del montepremi sarebbe tutto del centrodestra, che si aspetta di vincere praticamente ovunque al Nord, fatta eccezione per l'Alto Adige, dove il centrosinistra rimane in vantaggio in tutti e due i rami del Parlamento, nella provincia di Genova alla Camera e in quelle di Trento e Torino al Senato.
SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI
Al Centro l'unica regione dove l'alleanza a guida Pd raccoglierebbe più parlamentari è la Toscana. Potrebbe essere asso pigliatutto a destra, invece, negli uninominali in Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Friuli, Veneto, Calabria e Sicilia. Mentre in Sardegna i giochi sembrano più aperti, seppur sempre con Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia in vantaggio.
Una sconfitta certa alla Camera è messa in conto solo a Livorno, Prato e in alcuni collegi dell'Emilia-Romagna, tra Bologna, Modena e Reggio Emilia. Al Senato si danno per persi due collegi in Emilia, uno in Toscana, uno a Roma e l'altro a Milano. Anche in base a questa prospettiva, all'interno del centrodestra si continua a trattare per trovare la quadra sulla ripartizione dei candidati nei vari collegi. Oggi è prevista una nuova riunione.
BERLUSCONI SALVINI MELONI
«Abbiamo affrontato e quasi risolto alcune discrepanze tecniche», ha spiegato Ignazio La Russa, che segue il negoziato per FdI. «Per quanto riguarda i centristi la nostra generosità è stata massima», ha aggiunto. Uno dei nodi, infatti, riguarda il numero e la distribuzione dei collegi riservati ai partiti minori della coalizione, che potrebbero aumentare da 11 a 13.
Sui nomi ancora si prende tempo, con parecchi dubbi anche su come schierare i propri big. In Forza Italia, ad esempio, viste le simulazioni negative sui risultati in Veneto, potrebbe essere a rischio la corsa della presidente del Senato Elisabetta Casellati. Mentre tra le possibili new entry c'è chi fa il nome del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.