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krystian zimerman
Krystian Zimerman è un grande, grandissimo pianista, ma anche ipersensibile, imprevedibile, ombroso. Più volte si è alzato ed è uscito dalla sala quando ha sentito un telefonino squillare, come può succedere ovunque e non soltanto in Italia. Poi qualche volta è rientrato e ha proseguito il concerto e qualche volta no.
krystian zimerman
Ma nei giorni scorsi ad Amsterdam è capitato qualcosa di imprevedibile durante uno dei suoi concerti dedicati all’integrale per piano e orchestra di Beethoven con la Concertgebouw Orchestra diretta dallo spagnolo Gustavo Gimeno.
Zimerman è entrato in sala indossando la mascherina e solo al momento di suonare la prima nota (si trattava del Concerto n. 4, che notoriamente inizia direttamente col piano e non con l’introduzione orchestrale) si è accorto di avere ancora la mascherina sul volto e se l’è tolta precipitosamente. Risatine soffocate in sala.
krystian zimerman
Ma il bello doveva ancora venire. Quando l’esecuzione era ormai iniziata, si è sentita la suoneria di un cellulare. Sgomento tra il pubblico, che probabilmente temeva che il concerto sarebbe finito lì. Ma il suono del telefonino sembrava venire dalla pedana dell’orchestra. “Scusate, sono io”, ha detto Zimerman. E ha pensato che mancassero gli estremi per abbandonare la sala, ricominciando dopo il breve intermezzo a suonare. Evidentemente Nemesi non è solo un mito greco ma esiste veramente.
krystian zimerman
La morale della favola non è giustificare chi non spegne il telefonino durante i concerti ma far notare che può capitare a tutti e dunque tratteniamoci dall’infierire sul nostro vicino di posto se dovesse succedergli. O no?