G. Sar. per il “Corriere della Sera”
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La Corte Suprema sarebbe pronta a cancellare la sentenza Roe v. Wade che dal 1973 garantisce il diritto di aborto a tutte le donne americane. Il Paese si prepara a uno scontro epocale sul piano politico, sociale e culturale.
Lunedì sera, il sito Politico ha pubblicato la bozza del parere scritto dal giudice Samuel Alito. È un documento provvisorio che, in teoria, potrebbe cambiare da qui a qualche settimana, quando è attesa la sentenza ufficiale dei nove giudici, dallo scorso autunno impegnati nell'esame della legge approvata nel 2018 dallo Stato del Mississippi.
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La fuga di notizie è di per sé un fatto senza precedenti. Il presidente della Corte, John Roberts, ha riconosciuto che il testo «è autentico», ma «non definitivo». Roberts, inoltre, ha annunciato un'indagine per scoprire chi ha favorito la pubblicazione: «Un tradimento e un oltraggio per le procedure della Corte».
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Ma l'impressione generale è che alla fine la traccia di Alito sarà condivisa dalla maggioranza della Corte, grazie al via libera di altri quattro giudici di orientamento conservatore: Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, Amy Coney Barrett.
Se la pronuncia fosse confermata in questi termini, l'interruzione di gravidanza diventerebbe materia legislativa statale. Oggi sono già 26 gli Stati che hanno adottato legislazioni molto restrittive, come il Texas e più di recente l'Oklahoma, o stanno per farlo.
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Le donne avrebbero ancora libertà di scelta negli Stati liberal delle due coste, dalla California a New York. «Credo che il diritto di scelta di una donna sia fondamentale», ha detto Joe Biden, che ieri ha fatto un appello al Congresso perché incardini le garanzie della Roe v.Wade in una legge federale.
Chuck Schumer, leader della maggioranza democratica dei senatori, ha annunciato che metterà ai voti il provvedimento auspicato da Biden, «in modo che sia chiaro da che parte stanno i singoli rappresentanti».
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Ma il Parlamento è diviso: l'aborto è destinato a diventare uno dei temi chiave in vista delle elezioni di midterm, a novembre. Tanto che lo stesso presidente ha invitato gli elettori a «scegliere rappresentanti favorevoli al diritto di scelta».
La Casa Bianca conta sui sondaggi. Secondo una rilevazione del 2021 dell'istituto Pew Center, il 59% degli interpellati è a favore all'interruzione di gravidanza, sempre o nella maggior parte dei casi.
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La Corte Suprema è partita in autunno dalla causa intentata dalla Jackson Women's Health Organization contro la legge varata nel 2018 dal parlamento del Mississippi, controllato dai repubblicani. La norma vieta il ricorso all'aborto dopo la quindicesima settimana di gravidanza.
La sentenza Planned Parenthood v. Casey del 1972 stabilisce, invece, che l'aborto possa essere praticato fino a quando il feto non sia autosufficiente, cioè fino a circa sette mesi di gravidanza.
Alito contesta la dottrina che riconduce il diritto di scelta al 14° Emendamento della Costituzione, il presidio delle libertà politiche e civili. «Quell'Emendamento è stato introdotto in un'epoca (1868 ndr) in cui neanche si discuteva di aborto», scrive Alito.