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Da tg24.sky.it
Due coristi sono rimasti feriti, nella serata di giovedì 18 gennaio, a causa del crollo di un pezzo della scenografia lunare della Turandot al Teatro Regio di Torino. "Siamo davvero dispiaciuti", ha detto il sovrintendente Walter Vergnano, che è andato in ospedale con la sindaca Chiara Appendino. "I controlli erano stati fatti”, sostiene Pierluigi Filania, orchestrale e rappresentante sindacale Fials. "Si è chiuso il sipario e abbiamo sentito un tonfo - raccontano gli altri musicisti - poi urla e un fuggi fuggi generale. La paura è stata grande: abbiamo pianto".
Sospeso lo spettacolo
La mezza sfera sospesa sul palco è crollata alla fine del secondo atto della terza replica del dramma lirico di Giacomo Puccini, diretto dal maestro Gianandrea Noseda per la regia di Stefano Poda, che ha curato anche scene, costumi, coreografie e luci. Lo spettacolo è stato interrotto e al pubblico è stato chiesto di lasciare la sala. I due coristi feriti sono un uomo e una donna: la prima, ricoverata all'ospedale Cto, ha riportato un trauma non commotivo e, secondo fonti sanitarie, è "sveglia e cosciente". L'altro, invece, è entrato in codice giallo all'ospedale San Giovanni Bosco e, sostiene il sovrintendente Vergnano, "è lucido".
“Tutto era stato verificato”
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"L'unica notizia buona è che i nostri coristi non sembrano in gravi condizioni", ha detto Vergnano. "È venuta giù la luna, una mezza sfera appoggiata su un vassoio tenuto da quattro tiranti. A cedere sembrano essere stati proprio questi ultimi", spiega Filania. "Un incidente così non capitava da anni", aggiunge, ricordando che la sicurezza in teatro è tenuta nella massima considerazione e che "tutto era stato verificato. Domani chiederemo una relazione dettagliata su quanto accaduto".
Ad occuparsene oltre allo Spresal, sarà anche lo stesso Teatro Regio: "Vogliamo andare fino in fondo alla vicenda - dice un portavoce dell'ente - faremo tutte le verifiche del caso e, se necessario, la replica di domani (oggi ndr) non andrà in scena. Ma questo è ancora da valutare. La cosa più importante, ora, sono le condizioni degli orchestrali".
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