Andrea Pugliese per gazzetta.it
diawara
Ricorso respinto, nessun punto indietro. E’ arrivata oggi pomeriggio la sentenza della Corte d’Appello Federale (presieduta da Lorenzo Attolico) sul caso-Diawara, a causa del quale la Roma aveva perso a tavolino la prima partita di campionato per 0-3 in quel di Verona (sul campo, invece, la gara era finita a reti inviolate, 0-0).
La Corte non ha ritenuto valida la tesi difensiva della Roma, che puntava ad ammettere l’errore ma a sottolineare anche come dallo stesso la squadra non avesse tratto beneficio e che, quindi, mancava di fatto l’elemento del dolo. Per ribaltare l’esito del primo verdetto del giudice sportivo, però, sarebbe servita una sentenza “rivoluzionaria”. Che, appunto, non è arrivata.
I PERCHE’ DEL NO
diawara
Diawara aveva giocato a Verona senza essere stato inserito nella lista dei 25 che tutte le squadre di Serie A devono consegnare ad inizio stagione (e che può essere modificata fino al termine del mercato, nella fattispecie in questione quindi fino allo scorso 5 ottobre). Una dimenticanza, grave, ma sempre tale. Diawara, infatti, anche nella scorsa stagione non era inserito nella lista, ma perché aveva ancora 22 anni e tutti i giocatori fino ai 22 anni possono non essere inseriti ed essere utilizzati.
pantaleo longo
Nel frattempo, però, il centrocampista guineano il 17 luglio scorso ha compiuto 23 anni e sarebbe dovuto passare nella lista. Cosa che a Trigoria si sono dimenticati di fare, facendolo giocare di fatto senza avere diritto a farlo. La Roma, però, in sede di dibattimento ha sottolineato come la cosa non abbia portato ad un beneficio reale, visto e considerato che al posto di Diawara in lista non è stato inserito alcun altro giocatore.
La tesi, però, non è bastata per cambiare il giudizio di primo grado. Adesso ai giallorossi resta solamente un’altra carta, quella di far ricorso presso il Collegio di Garanzia del Coni, che eventualmente discuterà la questione ad inizio 2021.