Quando vincono tutti i tuoi inseguitori puoi fare solo una cosa: stare al passo.
E se per una sera si fermano quelli davanti… ci devono pensare quelli dietro.
Il 2022 inizia alla grande: brava, bravissima #Inter. pic.twitter.com/b3qgMHflYp
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) January 9, 2022
Vincenzo D’Angelo per gazzetta.it
inter lazio
La risposta c’è stata, ma quanta sofferenza. L’Inter si riprende la testa della classifica lasciata ai cugini del Milan soltanto per un pomeriggio: il tempo di tornare in campo per il debutto nel nuovo anno e di superare la Lazio, che ha spaventato parecchio la banda nerazzurra. Inzaghi stavolta vince il suo derby del cuore e ringrazia Alessandro Bastoni, il difensore-tifoso che calcia come un 10 e difende come pochi sanno fare in Italia. Gol e assist (per Skriniar) per il numero 95, che con le due magie ha reso inutile il guizzo di Immobile. E ora la testa può già andare a mercoledì sera, quando a San Siro arriverà la Juve per la Supercoppa.
BOTTA E RISPOSTA
inter lazio
La Lazio è più accorta del solito: Sarri preferisce l’equilibratore Basic al talento di Luis Alberto. Ma anche Inzaghi ha meno qualità vista l’assenza per squalifica di Calhanoglu e alla fine preferisce i centimetri di Gagliardini per limitare Milinkovic sul gioco aereo. Nei primi 10’ succede poco, salvo un’uscita bassa di Handanovic su Felipe Anderson, poi arrivano le emozioni. Perisic (14’) rovina l’assist da oscar al volo di Barella, spedendo alto di testa da buona posizione. E pochi minuti dopo San Siro fa festa prima di essere gelata – ancora di più, vista la temperatura – dalla Var: Lautaro segna su imbeccata verticale di Sanchez ma la posizione del Toro è di poco oltre l’ultimo difensore. Tutto da rifare, ma per il Toro la serata sembra stregata: al 29’ è straordinaria la volée in piena area su splendido suggerimento di Dumfries, ma Strakosha di istinto fa il miracolo.
inter lazio
Ma un minuto dopo l’Inter passa lo stesso: su una corta respinta della difesa laziale da calcio d’angolo, Bastoni ha il tempo di stoppare e prendere la mira dal limite: sinistro a giro chirurgico e palla in buca d’angolo: 1-0 e quindicesimo marcatore diverso in A per il migliore attacco del torneo. Ti aspetti che il gol possa essere l’inizio di un arrembaggio alla ricerca del 2-0, e invece è la Lazio a trovare il pareggio al 35’ grazie a una dormita generale della difesa nerazzurra: sul lancio lungo di Felipe Anderson pasticciano in tre: De Vrij si fa scavalcare dalla traiettoria, Immobile scappa a Skriniar e Handa esce a vuoto, con Ciro nazionale che infila a porta vuota. All’intervallo è 1-1.
simone inzaghi
La ripresa si apre subito forte: 30 secondi e Immobile di testa impegna Handa, sul capovolgimento di fronte un bel tiro-cross di Perisic attraversa l’area piccola senza trovare deviazioni amiche. All’8’ clamorosa occasione per Milinkovic, che cicca da due passi dopo invenzione di Felipe Anderson. L’Inter risponde con una punizione angolata ma debole di Sanchez (18’), respinta da Strakosha, ma l’occasionissima arriva un minuto dopo: Dumfries si avventa su una palla vagante ma spara su Strakosha in uscita disperata, poi è Luiz Felipe a murare Perisic a porta vuota.
Ma in gol è nell’aria, San Siro inizia a spingere e al 22’ può esplodere di gioia: fanno tutto gli esterni del tridente difensivo – marchio di fabbrica del gioco di Inzaghi – con Bastoni al cross teso e Skriniar a svettare più in alto di tutti. Un bacio alla parte bassa della traversa e 2-1 Inter. Il finale è convulso e nervoso: Pairetto espelle Radu per due interventi duri, poi torna sui suoi passi e lascia che la gara si chiuda 11 contro 11. L’Inter soffre ma tiene, la Lazio non sfonda più. E Inzaghi si prende la personale rivincita del cuore: la prima vittoria da ex è un grande segnale al campionato.
inter lazio bastoni skriniar