Estratto dell’articolo di Fab. Mag. per “La Stampa”
Benjamin Netanyahu e Antony Blinken
Suggeriscono gli analisti di attrezzarsi con modeste aspettative rispetto ai risultati della missione del segretario di stato Usa Antony Blinken in Medio Oriente, nonostante la «benedizione» di Papa Francesco che ha fatto «appello ai due governi», israeliano e palestinese, e «alla comunità internazionale» per trovare «subito e senza indugio altre strade» per «il dialogo e la ricerca sincera della pace» […]
Seppur fissata da tempo, la visita dell'inviato di Washington ha finito per coincidere con l'attuale situazione di altissima tensione. Dopo la prima tappa, ieri al Cairo (storico mediatore negli scontri a Gaza), oggi Blinken incontrerà a Gerusalemme il primo ministro Benjamin Netanyahu, il cui nuovo esecutivo di destra, religiosa e nazionalista, suscitava preoccupazione per le logore relazioni con i palestinesi già prima dell'ondata di scontri e blitz militari antiterrorismo in Cisgiordania e degli attentati contro civili israeliani che si sono susseguiti nel fine settimana a Gerusalemme Est. […]
Benjamin Netanyahu e Antony Blinken
Ma l'intenzione di intraprendere «passi per rafforzare gli insediamenti» nei Territori tra le misure di reazione agli attentati, ha detto il premier israeliano, «saranno presentati questa settimana», in coincidenza con la presenza di Blinken. […]
Nella riunione di gabinetto di ieri, Israele ha varato una serie di misure drastiche, dopo gli attentati di Gerusalemme, quello mortale di venerdì notte all'uscita di una sinagoga nel quartiere Neve Ya'acov che ha causato sette vittime e quello di sabato mattina a Silwan, entrambi eseguiti da residenti palestinesi di Gerusalemme est.
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I provvedimenti hanno visto come primo atto l'apposizione dei sigilli - senza attendere la ratifica giudiziaria - alle case dei due attentatori. Soluzioni di «deterrenza» con l'obiettivo di colpire, oltre ai terroristi, le famiglie e i loro fiancheggiatori.
Le altre misure riguardano la revoca di residenza e cittadinanza «per le famiglie dei terroristi che sostengono il terrorismo» e il loro trasferimento nel Territorio dell'Autorità palestinese. Così come interventi sui diritti assicurativi e anche «il licenziamento immediato» senza «bisogno di un'udienza» dei lavoratori che hanno sostenuto il terrorismo.
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Un ventaglio di iniziative su cui alcuni giuristi israeliani hanno espresso riserve. Il governo discuterà anche dell'accelerazione e dell'aumento del porto d'armi a migliaia di cittadini israeliani, comprese le squadre di emergenza medica che sono spesso tra i primi soccorritori di un attacco terroristico. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ribadito ai media che «qualsiasi terrorista sarà portato o in tribunale o al cimitero». […]
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