1 - ESERCITO PRESENTA PIANO DI EVACUAZIONE DEI CIVILI DA RAFAH
(ANSA) - L'esercito israeliano (Idf) ha presentato ieri sera tardi al gabinetto di guerra un piano per l'evacuazione dei civili palestinesi dalle zone di combattimento di Rafah, città più meridionale di Gaza. Lo ha dichiarato l'Ufficio del primo ministro. L'Idf "ha presentato al gabinetto di guerra un piano di evacuazione della popolazione dalle zone di combattimento nella Striscia di Gaza, con l'imminente piano operativo", dice l'annuncio in ebraico senza fornire alcun dettaglio su come o dove saranno trasferiti i civili. Il gabinetto ha approvato la fornitura di aiuti umanitari al sud di Gaza "in modo da prevenire i saccheggi".
2 - NETANYAHU: LIBEREREMO I DETENUTI MA DOVRANNO ANDARE IN QATAR
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il "Corriere della Sera"
ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
La geografia delle trattative si sposta tra Parigi e Doha, da lì verso Il Cairo dove gli americani sperano si possa raggiungere un’intesa «nei prossimi giorni», così almeno dichiara Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza nazionale.
La città più importante sulla mappa sembra però restare Rafah, gli ultimi chilometri quadrati della Striscia sul confine con l’Egitto. Perché Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ribadisce che l’operazione militare in quel quadrante «ci sarà anche se arriviamo a un accordo, verrà solo rinviata» […]
Ismail Haniyeh
Gli analisti si domandano se continuare a calcare con i proclami sull’offensiva – nonostante l’opposizione espressa dalla Casa Bianca – sia una tattica per spingere i capi fondamentalisti ad accettare le condizioni: «Voglio trovare il modo per far tornare i rapiti ma Hamas deve ridurre le richieste deliranti», dice il premier.
Fonti saudite avevano lasciato trapelare che i jihadisti erano disposti ad accettare una pausa temporanea di sei settimane e il ritiro parziale dall’esercito che lascerebbe solo i centri principali. Ipotesi smentita dai portavoce: «Le parole di Netanyahu dimostrano che non cerca un accordo».
BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON IL LIBANO
Ismail Haniyeh, il leader ospite degli agi offerti dall’emiro del Qatar, sta comunque portando avanti le discussioni con i mediatori egiziani. La prima fase dell’eventuale patto prevede il rilascio di 40 tra i prigionieri israeliani considerati ancora in vita in cambio di una pausa nei combattimenti di 6 settimane assieme alla scarcerazione di detenuti palestinesi.
Netanyahu avrebbe posto come clausola che quelli condannati a pene più gravi vengano subito deportati in Qatar. Il presidente Joe Biden e la comunità internazionale ha fretta, vuole che la tregua entri in vigore prima di Ramadan, il mese sacro per i musulmani che quest’anno inizia attorno al 10-11 marzo.
ISMAIL HANIYEH, LEADER DI HAMAS, CON L AYATOLLAH KHAMENEI
La fame e la disperazione hanno ancora meno tempo, i palestinesi uccisi sono quasi 30 mila: gli abitanti sfollati all’inizio di questi 142 giorni di guerra e tornati nel nord di Gaza scavano tra le macerie per cercare cibo, sarebbero arrivati a mangiare animali morti da settimane, scrive l’agenzia di stampa Reuters . […]
parenti degli ostaggi israeliani protestano contro netanyahu 4 BENJAMIN NETANYAHU