antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv
BLINKEN SPINGE AFFINCHÈ HAMAS PARTECIPI AI COLLOQUI
(ANSA) - In una telefonata con il suo omologo turco Hakan Fidan di questa mattina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha discusso dell'importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco, afferma il Dipartimento di Stato. Lo riferisce Times of Israel.
Hamas due giorni fa ha annunciato che non avrebbe partecipato, chiedendo ai mediatori di convincere Israele ad accettare la proposta aggiornata presentata a luglio. Un'offerta che ha visto Hamas cedere sulla sua richiesta che Israele si impegni per un cessate il fuoco permanente. I funzionari di Hamas risiedono regolarmente in Turchia.
israele proteste contro la riforma della giustizia di netanyhau
IRAN RESPINGE INVITO OCCIDENTE RITIRARE MINACCE A ISRAELE
(ANSA-AFP) - L'Iran ha respinto oggi la richiesta dei Paesi occidentali di ritirare le minacce contro Israele affermando che non sta cercando il "permesso" per vendicarsi contro il suo nemico, che accusa di aver assassinato il leader di Hamas Ismaïl Haniyeh sul suo territorio.
"La Repubblica islamica è determinata a difendere la sua sovranità... e non chiede a nessuno l'autorizzazione per esercitare i suoi diritti legittimi", ha dichiarato in un comunicato stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani.
ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH
"L'Iran è determinato a difendere la sua sovranità e sicurezza nazionale, a contribuire a una pace duratura nella regione e a creare un deterrente contro Israele, vera fonte di insicurezza e terrorismo nella regione, e per raggiungere questo obiettivo non chiede a nessuno l'autorizzazione per esercitare i suoi diritti legittimi", ha detto Kanani.
Il portavoce ha risposto così alla dichiarazione congiunta rilasciata ieri dai leader di Regno Unito, Francia e Germania, che hanno invitato l'Iran e i suoi alleati ad astenersi dall'attaccare Israele, il che farebbe salire ulteriormente le tensioni regionali.
PROTESTE CONTRO BENJAMIN NETANYAHU
"Tale appello è una richiesta eccessiva, priva di qualsiasi logica politica e contraria alle norme e alle leggi internazionali - ha proseguito Kanani -. È l'indicazione di un sostegno aperto e concreto al regime israeliano, che è la fonte del crimine internazionale e del terrorismo nella regione ed è una ricompensa per coloro che sono dietro al genocidio, ai crimini di guerra e ai crimini contro l'umanità".
"La dichiarazione congiunta non contiene alcuna protesta contro i crimini israeliani, ma al contrario chiede insolentemente all'Iran di non prendere misure punitive e deterrenti contro il regime, che ha aggredito il territorio iraniano (per assassinare il leader di Hamas Ismail Haniyeh)", ha concluso.
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IL CAPO LABURISTA: «TEMO PER LA NOSTRA DEMOCRAZIA» E BIBI RILANCIA LE «RIFORME»
Estratto dell’articolo di D. F. per il “Corriere della Sera”
All’alba del 7 ottobre ha preso l’auto ed è sceso per i 130 chilometri da Rosh Haayin, dove la destra al potere l’ha mandato in pensione, fino ai villaggi in fiamme attorno a Gaza, gli schermi nelle basi militari non restituivano ancora l’ampiezza del disastro. Yair Golan è considerato uno degli eroi del sabato nero: anche se gli avevano impedito di diventare capo di Stato Maggiore per un paio di uscite molto critiche sulla società creata dagli anni del potere di Benjamin Netanyahu, la divisa gli è rimasta appiccicata e ci è voluto poco a rindossarla, portando con sé un fucile mitragliatore. Ha salvato sei ragazzi in fuga dal massacro al festival rave nel deserto.
YAIR GOLAN
Nato nel 1962, ha nel volto la spigolosità dei sabra — gli israeliani nati qui, la parola significa cactus — e le spine se le toglie per conficcarle negli avversari. Come nell’intervista al quotidiano britannico Guardian in cui dichiara pessimista: «Non sono più sicuro che in questo momento Israele sia uno Stato democratico».
Democratici è il nome che ha dato al partito di cui è diventato leader prima dell’estate: eletto con il 95 per cento dei voti alla guida dei laburisti ai minimi storici, è riuscito a forgiare un’alleanza con la sinistra un po’ più a sinistra di Meretz, nella speranza che insieme possano contare di più in parlamento […].
benjamin netanyahu con i soldati israeliani a gaza
Non è una colomba, è un ex generale che ha combattuto nelle guerre israeliane degli ultimi trent’anni […]. Uno dei discorsi che lo ha messo nei guai e in contrasto con l’ideologia estremista lo ha pronunciato otto anni fa nel giorno che commemora l’Olocausto. Aveva dichiarato che la società israeliana era diventata insensibile all’«altro»: «Quello che mi spaventa di più è scorgere in mezzo a noi gli stessi orrendi processi avvenuti in Germania ottant’anni fa».
Dalla Germania il padre era fuggito nel 1935 con Adolf Hitler già diventato Führer. «La destra oggi pensa che dovremmo annettere milioni di palestinesi e adottare una strategia basata sulla vendetta», ha detto al Guardian . «Io sono convinto dell’opposto».
[…] sostiene la fine dell’occupazione nei territori palestinesi, la soluzione dei due Stati, ma ammette: «L’esercito almeno nella prima fase dovrà avere libertà d’azione in Cisgiordania e a Gaza». Sa che resta poco tempo: il governo si prepara a rilanciare il piano giustizia considerato antidemocratico dalla maggior parte degli israeliani […]
proteste contro netanyahu in israele 2
Yariv Levin, l’artefice di quella che il governo chiama riforma, è convinto di poter far approvare nei prossimi mesi le norme per ridimensionare i poteri della Corte Suprema. […]
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