Arianna Finos per la Repubblica
tilda red carpet
Tilda Swinton non ha dubbi: «Netflix? È la casa degli autori moderni e ambiziosi». La 56enne attrice e produttrice scozzese è fiera del sodalizio con il gigante dell' audiovisivo, con cui ha girato Okja e War Machine. Già a Cannes era intervenuta nella diatriba degli schermi riguardante i film che arrivano in streaming senza passare per la sala e torna a parlarne ora, alla vigilia su Netflix del debutto del film, dal 28 in streaming.
Okja, che la Swinton definisce come una «storia d' amore tra una ragazza e il suo migliore amico, una sorta di gigantesco maiale flatulento», annovera un gran cast: Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Lily Collins.
Come procede il viaggio con Netflix?
tilda swinton
«Siamo estremamente grati a Netflix per essere l' unico studio che ha voluto lavorare con noi per realizzare Okja esattamente come lo aveva progettato il regista Bong Joon-ho. È significativo che questi film-maker ambiziosi - Joon-ho e David Michod di War Machine - abbiano trovato una casa per i loro film qui piuttosto che negli altri studios. Netflix si sta dimostrando uno studio con una prospettiva cinematografica vera e una grande attenzione ai registi e alle loro ambizioni. Sono fiduciosa che si andrà avanti in questa direzione».
Com' è nata l'idea di "Okja".
«Con il regista avevo già girato Snowpiercer nel 2012. L' anno successivo eccoci in macchina verso l' aeroporto dopo l' anteprima a Seul, lui mi mostra il disegnino di una ragazza e di un maiale gigantesco. È iniziato tutto così. Considero Bong un maestro del cinema contemporaneo, adoro i suoi film e nel tempo è diventato anche un grande amico».
jake gyllenhaal ingresso negato al berghain
È una favola ambientalista e animalista con momenti dark.
« Okja può essere descritto come una favola e una satira. Si parla di capitalismo sfruttatore. Non solo per quanto riguarda l' industria alimentare, ma anche, più in generale, si affronta il tema della dittatura del profitto che arriva a giustificare e pianificare l' inganno nei confronti del pubblico. La menzogna - anche gli attivisti ecologisti ingannano nel film - è al centro della storia: solo la ragazza e il suo maiale sono veramente onesti».
Ha un messaggio?
«Suggerimenti, più che altro: ad esempio che sviluppo economico e crescita non devono necessariamente significare rinunciare alla verità, all' integrità, al mantenere una bussola morale. Scegliere di mentire significa anche dover sapere che alla fine le cose si scoprono. Che l' equilibrio della natura non deve essere sconvolto per nessun motivo. E che è l' amore che fa girare il mondo».».
Lei interpreta due sorelle gemelle opposte per look, due modelli di manager altrettanto dannosi.
I PROTAGONISTI DI OKJA
«Ai tempi di Snowpiercer io e Bong avevamo creato un personaggio grottesco, Mason, amalgama di tanti politici: Thatcher, Gheddafi, Idi Amin, Mussolini, Berlusconi. Con Okja invece per rappresentare l' antagonismo abbiamo scelto un ritratto a metà, ispirandoci alle sorelle gemelle di Miyazaki in La città incantata.
Una sorella è l' immagine del padre sfruttatore, l' altra cerca di distanziarsene. Una è prepotente e brutale, l' altra infantile e alla ricerca di amore. Una è il capitalismo dominante di vecchia scuola, l' altra ama il biologico ed è modaiola. Entrambe però cercano di fare più soldi possibile sfruttando i poveri».
È un' attrice molto trasformista. Le piace cambiare corpo?
TILDA SWINTON IN DOCTOR STRANGE
«Per me recitare significa mettersi un costume e fare finta. Niente di più sofisticato o cerebrale di un bimbo che si traveste da pirata o da fata. Poi in base al film possono esserci dettagli minuziosi: la voce corretta, il corpo giusto. Per un ruolo come l' alcolista in Julia di Erick Zonca è importante che il corpo racconti la storia: un look sano e "pulito" avrebbe minato la credibilità del personaggio. Ma per Grand Budapest Hotel o Snowpiercer, che hanno atmosfere più artificiali, ho potuto fare scelte più estreme e usare anche protesi».
Ha fatto molto discutere il suo personaggio in "Doctor Strange", inizialmente doveva essere interpretato da un uomo.
«Quel film voleva toccare nuovi territori. È stato un viaggio magico e misterioso, per gli attori e per tutta la troupe».
TILDA SWINTON IN SUSPIRIA
Ha recitato di nuovo con Luca Guadagnino per "Suspiria".
«Luca è come un fratello per me. È parte della famiglia. Ci siamo conosciuti vent' anni, da allora lavoriamo insieme e ci sentiamo come se avessimo appena iniziato. Suspiria di Dario Argento è stato per Luca una sorta di talismano per anni, so che ha visto il film quando era molto giovane. Ha avuto un grande impatto su entrambi. Volevamo fare una "cover version" di Suspiria fin da quando ci conosciamo. Ed ora eccoci in postproduzione con un film meraviglioso che abbiamo girato tra Varese e Berlino, lo scorso inverno».
tilda swinton senza trucco agli oscar
Qual è stato il peggior momento della sua carriera? Ha mai dubitato del suo talento? Si ricorda la sua peggior audizione?
«Non sono consapevole di avere una carriera in quanto tale e se penso alle difficoltà della mia vita di certo non riguardano il lavoro. E poi ho un concetto limitato di "talento", quindi ben poche aspettative al riguardo. Quanto alle audizioni, ho provato l' esperienza una volta nella vita, per i fratelli Coen, è stata deliziosa».
Cosa direbbe a un giovane a inizio della carriera?
«Sii felice. Tieniti stretto gli amici. Non accettare consigli da nessuno».
Esistono altri registi italiani con cui lavorerebbe?
Tilda Swinton TILDA SWINTON Tilda Swinton by Inez Vinoodh TILDA SWINTON A CANNES
«Certamente: Roberto Rossellini, Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini».