Neil Irwin per NEW YORK TIMES - da la Repubblica
MATTARELLA EURO
La disfunzionalità della politica italiana non è una novità. Ma che questa si ripercuota sui mercati finanziari mondiali e rischi di mettere sottosopra l' Europa è qualcosa che si è scoperto all' improvviso.
Che cosa stanno segnalando i mercati e che pericoli corre l' economia mondiale?
Per dare una risposta, è utile cercare di districarsi fra le correnti che attraversano la politica italiana, le istituzioni europee e i mercati di tutto il mondo.
Alle elezioni di marzo i partiti euroscettici hanno conquistato la maggioranza dei seggi in Parlamento. Ma, se i populisti dovessero in futuro mantenere o estendere i loro voti, aumenterebbero i rischi di attriti fra i politici italiani, desiderosi di incrementare la spesa, e la Commissione europea, la Bce e il governo tedesco, che insistono sulle politiche di austerità come condizione, fra l' altro, per il proseguimento degli acquisti di titoli di Stato italiani da parte della Bce stessa.
BORSA MILANO
Il risultato è che l' Ue sta entrando in un' altra fase pericolosa, dopo quella scaturita dalla Grecia. Gli ultimi eventi non hanno la gravità del momento più drammatico dell' Eurozona, dal 2010 al 2012, ma la posta in gioco stavolta è più alta: l' Italia è un Paese più popoloso, molto più vicino al nocciolo duro dell' Ue e con un debito pubblico molto più alto.
I movimenti di questa settimana sui mercati - l' impennata dei rendimenti dei titoli di Stato italiani e i pesanti cali registrati dall' euro e dalle Borse di tutto il mondo - suggeriscono che il rischio di un esito catastrofico per l' Europa è aumentato, ma rimane improbabile.
claudio borghi euro
Finora ci sono pochi segnali di "contagio", cioè del rischio che gli sviluppi in Italia possano innescare una crisi in altri Paesi con problemi economici simili. Ma l' Italia è la terza economia dell' eurozona e ha un enorme debito pubblico: una crisi qui potrebbe mettere a rischio banche e portafogli di investimenti a livello globale.
I costi di indebitamento del governo italiano sui titoli di Stato a due anni sono schizzati martedì scorso, con gli investitori che chiedevano una maggiore remunerazione in cambio del rischio che il governo possa ripagarli non con una moneta ultrasolida quale l' euro ma con una valuta di nuova emissione e minor valore.
EUROPA DIVISA
Nel contempo, i rendimenti dei titoli di Stato a due anni spagnoli sono cresciuti solo leggermente. Gli investitori del mercato obbligazionario sembrano convinti che il problema non sia una generalizzata perdita di fiducia nella capacità delle nazioni del Sud Europa di pagare i loro debiti.
Dal 2012 la Bce ha sempre garantito la sua volontà di fare «tutto quello che serve» (parole del presidente Draghi) per preservare l' euro. Quello che sta succedendo in Italia è una crisi più politica che finanziaria. Gli strumenti di Draghi sono utili solo quando i leader eletti di un Paese sono determinati a evitare la crisi: servono a poco se un governo vuole veramente tagliare i ponti con il resto dell' Europa.
MATTARELLA MERKEL
Altri Paesi, soprattutto la Germania, non avrebbero gran voglia di sovvenzionare la dissipatezza di bilancio (a loro vedere) dell' Italia. La spinta verso una maggiore unità economica in Europa dopo la crisi greca ha portato a una garanzia comune delle banche del continente e all' acquisto di titoli di Stato da parte della Bce.
Se dovesse esplodere un conflitto, entrambe le parti avrebbero buoni motivi per cercare di appianare le cose. In Italia le conseguenze di un distacco dall' Europa sarebbero abbastanza serie da giustificare gli sforzi per arrivare a un accordo.
BORSA MILANO
Ma nell' ultimo decennio è diventato chiaro anche che in momenti di sconvolgimenti finanziari gli effetti possono propagarsi secondo schemi imprevedibili.
( Traduzione di Fabio Galimberti)
BORSA MILANO CONTE EUROPA