Francesco Di Frischia per il “Corriere della Sera”
Il tema della spending review rimane sul tavolo, tra gli argomenti centrali del lavoro del governo Renzi, ma per il successore di Carlo Cottarelli non sono ancora forse maturi i tempi. Ieri il Consiglio dei ministri non si è pronunciato su questo argomento. Se ne riparlerà, dicono le voci ufficiali, in una delle prossime riunioni dell’esecutivo. I tagli a sprechi e inefficienze tra ministeri, enti locali e aziende partecipate vanno avanti lo stesso, perchè, in fondo, la nomina non è una priorità.
yoram gutgeld
L’ipotesi è la nomina degli attuali consulenti di Palazzo Chigi, l’economista Yoram Gutgeld (55 anni, deputato pd), e Roberto Perotti (53, docente all’Università Bocconi), ma non è escluso che al posto di una investitura ufficiale, come commissari, si scelga la strada di un incarico meno ingessato, da «referenti» per la spesa pubblica. Un ruolo che consentirebbe ugualmente la collaborazione e i contatti con il Tesoro, lasciando nella mani del ministero la regia del bilancio e della spesa pubblica.
Del resto il Mef sta già confrontandosi con Gutgeld e Perotti su altri temi economici e «non sono importanti le stellette, ma continuare a lavorare con nuovo slancio», sussurrano fonti del dicastero, aiutati magari anche da «chiarezza operativa» sui ruoli e i compiti di ogni organismo, tecnico e politico.
ROBERTO PEROTTI
Non è comunque un mistero che il presidente Renzi e lo stesso ministro Padoan vogliano accelerare sulla revisione dei conti pubblici, dopo l’uscita di Cottarelli, tornato al Fondo monetario internazionale (Fmi): il premier aveva promesso di voler sforbiciare la spesa di «quasi due punti di Prodotto interno lordo» nell’arco di un triennio. Tradotto in cifre, stiamo parlando di 30 miliardi sugli 800 di spesa pubblica annua.
Cottarelli, a sua volta, che aveva pilotato la spending review dall’ottobre 2013 (su incarico del governo Letta) al settembre scorso, non aveva però avuto un grande feeling con l’attuale esecutivo. E da Palazzo Chigi e dal ministero dell’Economia non hanno ancora chiarito che fine abbiano fatto i voluminosi dossier che l’ex commissario aveva elaborato, in collaborazione con 25 gruppi di lavoro che avevano avanzato proposte sui singoli settori.
Escludendo alcune slide diffuse un anno fa dallo stesso Cottarelli, il cuore del suo lavoro probabilmente costituirà la base di quello che ora sono comunque chiamati a portare avanti Gutgeld e Perotti. Il primo, con un passato in McKinsey, negli ultimi tempi ha studiato con attenzione i risparmi ottenibili eliminando gli sprechi in asl e ospedali e negli enti locali, soprattutto usando i costi standard e mettendo online le spese dei Comuni.
matteo renzi pier carlo padoan
Il secondo, invece, è chiamato a affondare il coltello sul tema, tanto discusso, sui costi della politica, dopo avere verificato, tra l’altro, il problema del cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei e delle modalità per aiutare le imprese. Inoltre è stato lo stesso Perotti a sostenere la norma di fissare il limite a 240 mila euro per lo stipendio dei dirigenti pubblici.
Nella riunione del governo, però, si è affrontato, tra l’altro, anche il tema della scelta dei due commissari della Consob mancanti: Renzi ha informato i ministri che sarà preparato un bando pubblico, aperto a livello internazionale, per selezionare i candidati. Rinviata la nomina di un commissario per la bonifica dell’ex Italsider di Bagnoli.
CONSOB