nino formicola vince l isola dei famosi
Nino Formicola, Gaspare, chiama i Lunatici di Rai Radio2 quando mancano pochi minuti alle 4.30 del mattino e difende Claudio Bisio e Virginia Raffaele dalle critiche ricevute da alcuni critici per le loro performance nella sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo.
"Ciao, sono Nino, ma il mio nome d'arte è Gaspare", esordisce il comico. Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio lo riconoscono, gli danno il benvenuto, lui prosegue: "Chiamo per difendere i comici che sono stati protagonisti di questo Sanremo. Virginia Raffaele e Claudio Bisio sono stati massacrati, e invece sono dei grandi. Il comico che deve fare il conduttore va in crisi. Non è facile. Anche io ho fatto Sanremo, so cosa vuol dire. Pio e Amedeo mi hanno fatto molto ridere, ma loro hanno rotto gli schemi, non erano i conduttori. Se penso a loro e ripenso a Grillo che sputò sulla platea o a Benigni che fece la migliore satira su Berlusconi mai vista in televisione, ci sono delle differenze.
NINO FORMICOLA
La comicità è sempre riferita al momento storico in cui viene effettuata e oggi il momento storico della comicità va bene con Pio e Amedeo. Quello che hanno fatto mi è piaciuto, mi ha divertito, loro sono stati gradevoli, ma uno dai comici si aspetta sempre una stoccata. Io quando ho partecipato a Sanremo mi sono spaventato. Poche cose mi hanno fatto paura in carriera. Sanremo è terrificante. Sanremo e il galà dei Telegatti sono due situazioni allucinanti. La platea se ne frega di quello che fai.
Tu lavori con una platea che è in movimento, con la gente che si alza, va e viene. Tu devi dimenticarti del pubblico e parlare a quelli a casa. Per un comico è difficilissimo. Credetemi, è difficilissimo far ridere a Sanremo. Bisio e la Raffaele sono due bravi veri, bisognava lasciargli la briglia più sciolta, non fargli fare i conduttori. Un comico non può fare il conduttore. E poi Baglioni ha dato molto spazio alle canzoni".