Marco Preve per “repubblica.it”
STRAGE DI NIZZA
I primi corpi li hanno coperti con teli e lenzuola dei grandi alberghi che affacciano sulla Promenade des Anglais. L'area davanti al Negresco l'hotel più celebre che compare in numerosi film è quella dove sembra si conti il maggior numero di vittime.
Perché è proprio vicino al Negresco che la folla cerca di prendere posizione per assistere alla festa di Francia più importante, i fuochi d'artificio del 14 luglio che seguono la parata militare del mattino.
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Ma tra gli oltre ottanta morti di Nizza pare non vi fossero solo francesi. Questa notte, alle quattro, in una conferenza stampa surreale, allestita all'aperto in place Massena, a poche decine di metri dalla Promenade, il ministro dell'interno Cazeneuve non ha voluto dire a quali nazionalità appartengano le vittime: "Sarà il procuratore a comunicarlo e le operazioni di riconoscimento sono ancora in corso". Le indiscrezioni parlano però di due vittime italiane. E purtroppo non ci sarebbe da stupirsi.
Gli italiani rappresentano la porzione più grande del turismo della Costa Azzurra. Sui cailloux, i sassi grigi, della Spiaggia della Promenade si sentono accenti piemontesi, lombardi, anche veneti. E i più non sono qui per una settimana ma hanno invece comprato casa già da anni. Gli addetti del consolato italiano di boulevard Gambetta questa notte sono stati tra i primi ad attivarsi per verificare la presenza di connazionali tra le vittime o i feriti.
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Due i poli principali dove sono stati convogliati feriti, famigliari e purtroppo corpi privi di vita. Sono il Cum centreuniversitaire mediterraneen e l'hopital Lanval. Entrambi affacciati sulla Promenade, il secondo celebre perché Angelina Jolie scelse di far nascere qui suo figlio. Questa notte sono diventati centri di emergenza, di dolore, di angoscia o sollievo a seconda del l'esito delle ricerche di amici e familiari che avevano perso contatto con i propri cari durante la tragedia.
Questa mattina Nizza si è risvegliata con un clima surreale. Mentre le strade interne riprendevano un apparente ritmo di normalità l'accesso alla Promenade restava ancora chiuso a chiunque non appartenesse alle forze dell'ordine.
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