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    "NOI IN ITALIA FACCIAMO QUELLO CHE CAZZO VOGLIAMO" - GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA DI UNA TROUPE DI UN'AGENZIA PUBBLICITARIA TEDESCA HANNO MENATO UN VOLONTARIO DEL "MURO DELLA GENTILEZZA" DI MILANO, ASSOCIAZIONE DOVE OGNI GIORNO VENGONO DISTRIBUITI ABITI E CIBO AI BISOGNOSI - LO SCAZZO E' INIZIATO PERCHE' I TEDESCHI AVEVANO PARCHEGGIATO IL LORO CAMION, DA DOVE SPUNTAVANO AUTO DI LUSSO, IN MEZZO ALLA STRADA - QUANDO È STATO CHIESTO LORO DI SPOSTARLO HANNO RISPOSTO URLANDO "GAY DI MERDA..."


     
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    Estratto dell’articolo di Alessio Di Sauro per www.corriere.it

     

    AGGRESSIONE A MILANO AGGRESSIONE A MILANO

    «Noi in Italia facciamo quello che ca…vogliamo». Erano tedeschi e in effetti sono stati di parola: non paghi di bloccare via Luigi Nono con un tir senza alcun tipo di autorizzazione, né di apostrofare come «Gay di m…» chiunque chiedesse loro di spostarsi, una decina di energumeni in odore di neonazismo di una troupe bavarese in trasferta a Milano ha pensato bene di aggredire un volontario a pugni e spinte. Risultato: 15 giorni di prognosi.

     

    Ha del surreale quanto accaduto lunedì mattina davanti al Muro della Gentilezza, gestito dal Tempio del futuro perduto — centro culturale che nel 2023 ha vinto il bando comunale per l’uso in concessione degli spazi abbandonati dell’ex Fabbrica del Vapore occupati nel 2018 —, dove ogni giorno vengono distribuiti ai più bisognosi abiti e generi alimentari.

     

    Tutto accade intorno alle 10.40, pochi minuti dopo l’apertura al pubblico del servizio, quando le decine di persone in fila davanti al Muro per ricevere assistenza vengono oscurate dall’ombra di due camion che si fermano proprio davanti all’ingresso dell’associazione.

    Alessandro Vaccari Alessandro Vaccari

     

    Dalle motrici escono una decina di membri dei Lion’s Run, agenzia multimediale di Monaco di Baviera specializzata nella promozione di brand di auto di lusso, mentre dai rimorchi fanno capolino uno stuolo di Lamborghini, Ferrari e Porsche, immortalate per mezzo di un vero e proprio shooting fotografico nel bel mezzo della carreggiata.

     

    «A quel punto siamo usciti in strada in tre a chiedere cortesemente loro di spostarsi da un’altra parte, gli automobilisti in coda iniziavano a spazientirsi — racconta Alessandro Vaccari, 31 anni, volontario del Tempio —.

     

    Abbiamo cercato di spiegare che quel comportamento era pericoloso (in quel tratto le auto transitano a velocità sostenuta ndr) e del tutto fuori luogo, dal momento che l’ostentazione delle auto di lusso mal si addiceva con i bisognosi in coda per ricevere beni di prima necessita». [...]

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    A quel punto la situazione degenera: « Ci hanno dato dei comunisti, riempito di insulti omofobi e domandato se il nostro centro culturale non fosse in realtà un bordello per omosessuali — denuncia Vaccari — dopodiché hanno chiamato due guardie del corpo in tenuta mimetica, che sono uscite dal tir e, senza proferire verbo, mi hanno prima spinto facendomi cadere violentemente per terra, e poi colpito con due pugni allo stomaco e al costato». [...]

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