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    NOI NON SIAMO GRETINI (MA CI PIACE L'AMBIENTE) - IL MANIFESTO DI TESTA DI CHICCO ''PER UN'ALTERNATIVA REALISTICA ALLA DISNEYANA NARRAZIONE SALVA-CLIMA. ABBIAMO A CUORE LA NECESSITÀ DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE. MA LA CHIAVE È L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA, NON METTERE FINE ALL'ECONOMIA DI MERCATO''


     
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    Gianluca Zappa per www.startmag.it

     

    “Appello alle competenze di molti per un’alternativa realistica alla disneyana narrazione salva-clima”.

    Su questo manifesto appello è al lavoro in particolare Chicco Testa, già ai vertici di Acea, Enel e Wind, ora presidente di Assoambiente, l’associazione che riunisce imprese private che gestiscono servizi ambientali.

    chicco testa foto di bacco (1) chicco testa foto di bacco (1)

     

    In queste ora Testa sta sondando associazioni, imprenditori, manager, professionisti, sindacalisti e intellettuali per organizzare una prima riunione nei primi giorni di febbraio.

     

    C’è già una sorta di bozza-dichiarazione di intenti con alcune idee portanti già fissate.

    ”Abbiamo a cuore la salute dell’ambiente e riconosciamo l’imprescindibile necessità di uno sviluppo sostenibile”, è la premessa della bozza. Ma “la chiave per tenere insieme ambiente, crescita, equità e coesione sociale” è “l’innovazione tecnologica”.

     

    greta thunberg davos greta thunberg davos

    Un’impostazione differente rispetto a quella del movimento animato da Greta o da politici americani: “Additare, come fanno i milioni di sinceri idealisti seguaci di Greta o i politicamente più radicali  fautori del Green Deal alla Ocasio-Cortez, l’economia di mercato come la causa della fine del pianeta, è ignorare la complessità della questione”, si legge nella mail di invito spedita in queste ore da Testa a una selezionata lista di indirizzi di posta elettronica.

     

    Giusto applicare il principio “chi inquina paga” – si argomenta – “ma ancora più efficace è la spinta, al pari di quella che fu la Space Race, di una rincorsa tecnologica esponenziale per affrancare il progresso umano dallo sfruttamento delle risorse naturali”.

    alexandria ocasio cortez alexandria ocasio cortez

    La “discontinuità con un ambientalismo passatista e dogmaticamente anti-sistema” – secondo Testa – sta “nel produrre di più consumando di meno”, nonostante la popolazione mondiale in crescita, “per fermare ulteriori deforestazioni, emissioni, acidificazione degli oceani e stress climatici”.

     

    Le politiche ambientali efficaci non si fanno con semplicistiche sottrazioni, ma con più investimenti in efficienza energetica, è una base dell’appello in fieri.

    C’è anche un accenno esplicito all’Italia: “Esiste poi una specificità italiana dell’ambientalismo catastrofista e sedicente anticapitalista che consiste nell’opporsi alle opere pubbliche e ad affidarsi al peggiore giustizialismo, demandando alla magistratura scelte tecniche e inondandola di ricorsi allo scopo di bloccare le opere non gradite”.

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