• Dagospia

    NOMINE PUBBLICHE FASE 2 - NELLA PROSSIMA TORNATA, REBUS FERROVIE DELLO STATO, CHE VEDONO IN POLE POSITION L'INTERNO ELIA, E INCOGNITA TERNA, DOVE ARMANI E DEL FANTE VOGLIONO SPODESTARE CATTANEO


     
    Guarda la fotogallery

    Da ‘Il Sole 24 Ore'

    La successione di Mauro Moretti alla guida delle Ferrovie diventa la nomina più importante nel secondo giro di poltrone che il Governo dovrà assegnare a breve. C'è, è vero, da completare l'organigramma di Terna, ma formalmente quella nomina spetta a Cassa depositi e prestiti.

    Flavio CattaneoFlavio Cattaneo

    Per le Ferrovie, invece, sarà il Tesoro - che possiede il 100% del capitale - a indicare il nome del nuovo amministratore delegato, probabilmente entro il 15 maggio, giorno dell'assemblea (in seconda convocazione) di Finmeccanica che ratificherà l'approdo di Moretti al gruppo aerospaziale. In pole position per la successione alle Fs c'è Michele Mario Elia, numero 2 del gruppo, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, la società che possiede e gestisce l'infrastruttura di Fs. Renzi e Moretti ne hanno parlato esplicitamente e il presidente del Consiglio ha appuntato il nome promettendo di considerarlo. Elia è un fedelissimo di Moretti e garantirebbe una continuità gestionale molto forte, sia pure nella differenza di statura dei due personaggi.

    Flavio CattaneoFlavio Cattaneo

    C'è poi attesa per le nomine di Terna, l'unica rimasta fuori dall'infornata di due giorni fa. Per il deposito della lista di Cdp, c'è tempo fino al 2 maggio, ma con molta probabilità il dossier arriverà oggi sul tavolo del cda di Via Goito che è convocato per il bilancio 2013 e che quindi potrebbe sciogliere il nodo nelle prossime ore, forse già domani. Definita la casella della presidenza (in pista c'è Catia Bastioli, ad di Novamont che ieri ha detto di voler conservare l'incarico nell'azienda novarese attiva nella chimica verde), resta da definire il successore del numero uno, Flavio Cattaneo, che comunque continua a incassare giudizi positivi dal mercato perplesso rispetto a un possibile avvicendamento, soprattutto se la scelta cadesse su un esterno. Così ieri è stata la volta di Mediobanca:

    TERNATERNA

    «Cattaneo - si legge in un report - ha una grande visibilità presso gli investitori internazionali e quindi la proroga del suo mandato non può essere esclusa. Tuttavia, se prevalesse la pista interna, in pole position c'è Gianni Armani, attuale ceo di Terna Rete Italia». La cui candidatura, insieme a quella di Matteo Del Fante, direttore generale di Cdp (che però è dato in corsa anche per la poltrona di dg del Tesoro, attualmente occupata da Vincenzo La Via), sarebbe al momento più forte di altri nomi circolati finora, come quello di

    MAURO MORETTI FSMAURO MORETTI FS

    Aldo Chiarini, ad di Gdf Suez Italia, sostenuto da ambienti vicini a Renzi.
    Nella partita delle nomine entra anche un'altra società più piccola, ma balzata agli onori delle cronache perché destinata ad aprire la stagione delle privatizzazioni assieme a Poste: è l'Enav. L'amministratore unico, Massimo Garbini, nominato dopo le vicende giudiziarie che hanno estromesso dal vertice Guido Pugliesi nel 2011, è in scadenza con l'assemblea di bilancio: la data del meeting dovrebbe essere a fine maggio, quindi il governo ha ancora tempo per decidere cosa fare. È probabile che si scelga di procedere alla nomina dell'intero consiglio di amministrazione.

    MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSEMATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE

    Garbini nasce come controllore di volo ed è in Enav da 25 anni: al ruolo di amministratore unico è stato nominato dal governo Monti dopo aver ricoperto nella società la carica di direttore generale. Anche in questo caso la vicenda delle nomine si lega strettamente all'iter di privatizzazione. Come avvenuto con le altre società individuate per il processo di dismissione, l'iter è stato bloccato in attesa della decisione sui vertici. Anche la privatizzazione di Enav, come quella di Poste, era stata sancita con un Dpcm varato dal governo Letta. L'esecutivo dovrà scegliere tra la quotazione o la vendita fino al 49% del capitale con trattativa diretta. Ma la società è in attesa da mesi che il Tesoro scelga l'advisor per valutare la migliore opzione.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport